Formazione

Tratta: 7mila vittime con permesso di soggiorno dopo le denuncie

Sono oltre 7mila le vittime della tratta a cui e' stato rilasciato il permesso di soggiorno per le denuncie che hanno permesso di arrestare trafficanti. E' quanto e' emerso nella riunione intermin

di Redazione

Fino ad ora sono oltre 7mila le vittime della tratta umana, a cui e’ stato rilasciato il permesso di soggiorno a fronte di un contributo informativo che ha permesso di arrestare e processare migliaia di trafficanti e sfruttatori. E’ quanto e’ emerso nella prima riunione interministeriale, tenutasi oggi a Palazzo Chigi, sulla tratta di esseri umani, fenomeno che si concentra nell’area balcanica, sia come provenienza delle vittime che dei trafficanti. Alla riunione, presieduta dal consigliere Bruno Archi, rappresentante speciale del presidente del Consiglio per i Balcani e coordinata dal Prefetto Demetrio Missineo, hanno partecipato rappresentanti del ministero per i Diritti e le Pari opportunita’, degli Esteri, dell’Interno, della Giustizia, della Solidarieta’ sociale, della Procura antimafia,dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Dalla riunione e’ emerso anche che la realta’ di oggi e’ in parte mutata, perche’ le nuove vittime di tratta spesso appartengono a Paesi diventati ora comunitari (Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria). Per questo motivo, l’incentivo a collaborare non puo’ piu’ essere costituito solo dal permesso di soggiorno, di cui non hanno piu’ bisogno. “Proprio per questo- si e’ detto nella riunione- nonostante la normativa italiana sia considerata all’avanguardia nel mondo, le azioni di contrasto necessitano di un ulteriore salto di qualita’. In Italia non serve solo agire quando le vittime vengono sfruttate, ma e’ necessaria la capacita’, per quanto possibile, di combattere il fenomeno della tratta la’ dove si origina”. Nelle prossime riunioni tecniche gli attori istituzionali si sono riproposti di individuare le iniziative concrete piu’ opportune, in parte gia’ delineate nel corso della riunione di oggi, da sottoporre ai governi dei Paesi di origine del traffico, “al fine- hanno concluso- di combattere piu’ efficacemente il fenomeno”.


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