Salute
Trasporto neonatale? Manca in 5 regioni
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) rende noti i dati di una survey nazionale per la mappatura dei centri STEN (Servizio Trasporto Emergenza Neonatale) in Italia. Valle d’Aosta, Umbria, Abruzzo, Calabria e Sardegna sono completamente scoperte
di Redazione
Dai dati emersi nel 2015 da una survey sui centri STEN attivi sul territorio nazionale, promossa dal Direttivo del Gruppo di Studio sul Trasporto Neonatale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), è emerso che in Italia sono attivi 44 centri che effettuano il Servizio di Trasporto per le Emergenze Neonatali (STEN). Questi centri assicurano una copertura totale in 11 regioni e parziale in 3 (Emilia Romagna, Puglia, Sicilia). Il Servizio è completamente assente in 5 regioni (Valle d’Aosta, Umbria, Abruzzo, Calabria, Sardegna).
Nel 2014 sono stati trasferiti complessivamente 6.298 neonati di cui 522 altamente prematuri, ossia con età gestazionale (EG) inferiore alle 28 settimane. La media del tempo di trasferimento è pari a 112 minuti. Solo 21 centri (47,7%) trasportano lattanti: bambini con età maggiore di 28 giorni, se nati a termine e con 44 settimane corrette di età gestazionale, se nati pretermine. Può trattarsi di bambini fino ai 10 Kg di peso corporeo e fino ad un anno di età. Solo una parte dei centri che trasportano il lattante lo fanno per qualsiasi patologia: respiratoria, cardiologica, chirurgica o malformativa; un solo centro trasporta anche i lattanti traumatizzati. Due di questi centri trasportano solo quelli affetti da patologia respiratoria.
Si utilizzano generalmente, ma non sempre, ambulanze dedicate ai neonati, con apparecchiature e strumentazioni adeguate al peso e all’età. Emerge dunque un sistema di trasporto disomogeneo e incompleto su tutto il territorio nazionale, con carenze o addirittura assenze in alcune regioni oppure con trasporti “preferenziali” in altre.
Perché un neonato viene trasferito in un altro ospedale
La centralizzazione delle gravidanze a rischio costituisce uno dei principali obiettivi della attuale e futura organizzazione della rete assistenziale perinatale. Purtroppo non sempre è possibile il trasporto “in utero” presso centri di livello superiore, situazione che garantirebbe l’assistenza più adeguata alla mamma ed al piccolo, per cui talvolta si rende necessario il trasferimento del neonato patologico in modo da garantirgli cure assistenziali più complesse. Si comprende quindi l’importanza dell’implementazione nelle varie realtà locali di un Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale (STEN) con personale medico infermieristico altamente specializzato, in grado di assicurare nel più breve tempo possibile un trasporto sicuro con un mezzo di soccorso dedicato. Raramente si rende necessario il trasporto in eliambulanza, esclusivo in 1 solo centro italiano, anche se 18 team , in particolari condizioni, lo possono attivare. Dall’indagine della SIN emerge che le patologie più frequentemente riscontrate nei lattanti trasferiti con il servizio STEN sono quelle respiratorie (76.2%), seguono i problemi cardiologici (9.5%), quelli chirurgici (9.5%) e infine le malformative (4.8%).
La tipologia delle strutture sede di STEN
In Italia gli STEN sono ubicati in 8 Aziende Pubbliche USL, 17 Aziende Pubbliche Ospedaliere, 18 Policlinici Universitari e 1 Ospedale Classificato. L’Unità di Terapia Intensiva Neonatale, reparto deputato all’assistenza dei neonati critici, è presente nel 72.2% delle strutture. Il trasferimento dei neonati patologici viene effettuato nella maggior parte dei casi da personale dedicato delle singole Unità di Terapia Intensiva Neonatale. Solo in 8 Regioni (Basilicata, Campania, Friuli VG, Lazio, Liguria, Molise, Veneto, Trentino) è presente un Centro Regionale di Coordinamento, che recepisce tutte le richieste di trasferimento dai singoli ospedali. Il personale del team di trasporto è formato esclusivamente da medici specialisti in neonatologia e da infermieri della TIN.
Conclusioni
Dai dati della survey si evince che in alcune realtà regionali vi è una sostanziale carenza o addirittura assenza del sistema di trasporto del neonato e del lattante patologico.
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) sostiene da lungo tempo la necessità che le autorità politiche regionali e nazionali implementino questo importantissimo servizio che garantisce la dovuta assistenza al neonato durante il trasporto presso reparti in grado di erogare cure di livello superiore.
A tale scopo la SIN si è fatta parte attiva nella promozione di corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori del team STEN. Non è infatti accettabile ad oggi che si verifichino fatti gravi quali il decesso della piccola Nicole avvenuto in Sicilia nel 2015, in attesa che, in assenza di un servizio dedicato e organizzato, qualcuno trovasse un posto letto e qualcun altro provvedesse al suo tempestivo trasferimento.
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