Formazione

Trasparenza e creazione di valore nelle relazioni tra profit e non profit

La fondazione Umana Mente e il Cergas Bocconi avviano una ricerca per misurare il ritorno dell'investimento sociale.

di Redazione

Il 58% delle piccole e medie imprese del Nord Italia investe nel sociale e ha finanziato, negli ultimi due anni, l?attività di organizzazioni non profit. Il 43% delle aziende sostiene regolarmente enti ed associazioni e nell’87% dei casi l’erogazione privata é indirizzata al settore socio- assistenziale. Mentre le PMI che non investono (32%) sarebbero disposte a farlo se ci fosse maggiore trasparenza da parte del non profit. Questi sono alcuni dati della ricerca Astra Demoskopea presentata ieri al convegno promosso dalla fondazione Umana Mente e dal Network Non Profit del Cergas,il Centro di ricerche sulla Gestione dell’assistenza sanitaria della Bocconi, sul tema Trasparenza e creazione di valore nelle relazioni tra profit e non profit. Durante il convegno, Umana Mente ha annunciato l’avvio di una ricerca, la prima di questo genere in Italia, per elaborare un modello che permetta di quantificare il ritorno economico dell’investimento sociale. Lo studio é condotto dal Cergas- Bocconi. Il convegno é stato aperto dall’intervento dell’amministratore delegato di Ras Mario Greco che ha illustrato i motivi per cui una grande azienda italiana ha deciso di impegnarsi nel campo della responsabilità sociale, anche con l’istituzione – nel 2001 – della fondazione Umana Mente. “L’esperienza maturata in quasi due anni di attività”, ha detto Greco, “conferma la validità di un approccio basato sulla pianificazione e la selezione rigorosa dei progetti. Ci auguriamo che su queste premesse si possano aggregare altre realtà e che Umana Mente possa costituire un valido modello di riferimento per il mondo profit che voglia assumere responsabilità sociali”. Anna Venturino, segretario generale della Fondazione, ha fatto un bilancio del lavoro di Umana Mente illustrandone le modalità operative. Giorgio Fiorentini, direttore dell’indirizo in Economia delle aziende non profit della Bocconi, ha presentato la ricerca da cui dovranno emergere gli indicatori del valore economico- sociale degli investimenti non profit. Nel raccordo tra profit e non profit, secondo Fiorentini, il passaggio critico é la fornitura di strumenti indicatori per misurare l’investimento reciproco e da qui nasce l’esigenza di creare degli IRIS (Indicatori di Redditività su base di Investimento Solidale), l’obiettivo della ricerca i cui risultati saranno pronti a fine anno. In particolare, lo studio si focalizzerà sul ritorno intangibile, il valore aggiunto dell’investimento sociale, che ricade su risorse quali lo sviluppo della marca, la motivazione del personale, l’immagine e la reputazione. Adriano Propersi, docente di economia aziendale all’Università Cattolica, si é soffermato sulla necessità di trasparenza nelle relazioni tra profit e non profit. Don Virginio Colmegna, Direttore della Caritas Ambrosiana, ha parlato della partnership con Umana Mente per la realizzazione del progetto Sestante. I risultati della ricerca sulle PMI commissionata da Umana Mente sono stati presentati dal presidente di Astra Demoskopea Enrico Finzi che ha illustrato inoltre come il 55% delle aziende che finanziano il non profit ritiene essenziale che l’investimento avvenga nel proprio territorio, mentre il 33% di chi sostiene gli enti si dice propenso a farlo non appena se ne presenterà l’occasione. Info: Tomaso Eridani – Ufficio Relazioni con i Media, Università Bocconi Tel. 02/5836-2324 e-mail: tomaso.eridani@uni-bocconi.it Andrea Falessi e Annalisa Caccavale – Ufficio Stampa Ras Tel. 02/7216-2224 – 02/7216-7095


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