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Trasparenza dei contributi: disponibili i dati dell’Osservatorio di Italia Non Profit
Quasi 173 milioni di euro i finanziamenti della PA agli enti non profit oggetto dell’indagine. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Terzo Settore di Italia non profit, che ha elaborato i dati relativi al 2018 e ha considerato un campione di 820 organizzazioni non profit che hanno usufruito del Tool L124
di Redazione
Sono 820 le organizzazioni non profit che hanno usufruito del Tool L124 messo a punto gratuitamente da Italia Non Profit per supportare gli enti nell’adempimento dell’obbligo di trasparenza e pubblicazione delle entrate di natura pubblica ricevute nel corso del 2018 previsto dalla Legge 124/2017. Una partecipazione considerevole che testimonia come il Terzo Settore sfrutti gli strumenti digitali anche per adempiere agli obblighi di legge.
Il totale dei contributi dichiarati attraverso lo strumento è pari a 172.962.572 euro ed è da intendersi come la somma di tutti i finanziamenti che sono stati riportati da ogni ente all’interno dello strumento digitale. Considerando i contributi erogati nel loro insieme gli enti che hanno utilizzato la piattaforma hanno ricevuto in media 210 mila euro, da notare però che il 50% dei valori relativi al totale dei contributi ricevuti nel 2018 dai singoli enti è inferiore a 27mila euro.
Considerando invece i singoli contributi erogati emerge che il valore medio di contributo è pari a 35.647 euro (con massimi che toccano anche i 15 milioni di euro di somme erogate attraverso un singolo provvedimento di assegnazione). E’ importante notare però che la dimensione del contributo più frequente è 500 euro e che il 50% dei singoli contributi dichiarati è inferiore a 4.836 euro.
“La condivisione di questa analisi è per noi importante perché si tratta di dati ed elaborazioni che possono contribuire alla riflessione” sottolinea Giulia Frangione, Ceo di Italia non profit “non sono dati rappresentativi dell’intero comparto ma riflettono le scelte di chi ha scelto di adempiere attraverso uno strumento digitale, dopo aver cercato informazioni sul web ed essersi orientato, il più delle volte, dal suo smartphone.”
Analizzando il livello territoriale, al primo posto per contributi erogati dalla PA troviamo la Lombardia con un totale di più di 52 milioni di euro. All’interno della regione la sola Milano incide per più di 38 milioni di euro sul totale. Al secondo posto troviamo l’Emilia-Romagna con oltre 27 milioni di euro e a seguire il Lazio con 25 milioni di euro tutti assegnati ad enti domiciliati nella provincia di Roma. Seguono la Campania con più di 13 milioni di euro, il Piemonte con oltre 8 milioni di euro e la Puglia con più di 3 milioni di euro.
Secondo l’Osservatorio messo a punto da Italia non profit il settore più finanziato è quello relativo all’assistenza sociale e socio-sanitaria (con oltre 67 milioni di euro). Questo è dovuto in parte anche agli accreditamenti che gli enti che operano in quest’area di attività ricevono dagli enti locali o dalle aziende sanitarie per sviluppare servizi per la comunità; al secondo posto si trova il settore Arte e Cultura (con oltre 22 milioni di euro); al terzo posto la salute con più di 20 milioni di euro. A seguire si trovano gli enti che si occupano di religione ed esercizio di culto con più di 17 milioni di euro; quinto posto per Cooperazione Internazionale ed economia solidale con 16 milioni di euro, sesto posto per l’ambito ricerca, istruzione e formazione (oltre 11 milioni) e infine la causa relativa alla tutela dei diritti (più di 7 milioni di euro).
“Abbiamo messo a disposizione questo strumento gratuito per dare la possibilità a tutti gli enti non profit italiani di prendere dimestichezza con gli adempimenti che comportano uno sforzo digitale” – ricorda Giulia Frangione Ceo di Italia non profit. “Lo strumento è stato usato da ogni genere di ente e anche da chi non era direttamente coinvolto dall’obbligo di legge: il 12% degli enti che hanno utilizzato il Tool L124 ha dichiarato importi inferiori ai 10mila euro soglia da cui scattava l’obbligo, questo a testimoniare – nel caso ce ne fosse ancora bisogno – che il Terzo Settore non è restio a rendere pubblici i propri dati, ma necessita di strumenti concreti e accessibili per poterlo fare.
Gli enti hanno infatti ancora una volta dimostrato di essere rapidi e attenti nel rispondere alle richieste del Legislatore anche in circostanze che non sono di facile interpretazione. Ciò che è accaduto sotto scadenza è stato straordinario: si è attivata ancora una volta una community che ha chiesto, ricercato e fatto circolare buone prassi muovendosi verso l’utilizzo di strumenti sempre più digitali” – conclude Frangione.
La normativa prevedeva la pubblicazione delle entrate di natura pubblica, compreso il contributo del 5×1000. Il 52% degli enti che hanno utilizzato il Tool L124 ha riportato infatti anche l’erogazione ricevuta nel corso del 2018 relativa a questa tipologia di contributo. Il 37% delle organizzazioni che hanno reso pubbliche le informazioni del 5×1000 hanno dichiarato questo contributo come unica voce. In questi casi, si tratta quindi di enti che non ricevono alcun ulteriore contributo da parte della Pubblica Amministrazione e l’adempimento della legge 124/2017 va a duplicare quanto previsto dalla normativa che impone la rendicontazione pubblica delle entrate ricevute dal 5×1000.
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