Formazione

Trasferirla a sud? La sede non conta

Roberto Ridolfi: «Le distanze ormai sono relative». La crisi alimentare? «Meno grave di quello che sembra»

di Redazione

A Bruxelles il responsabile del programma di sicurezza alimentare della Commissione europea è un italiano: Roberto Ridolfi. Che dice: «La situazione è meno grave di come viene presentata».

Vita: Eppure da Paesi come il Camerun o Haiti arrivano notizie di morti per fame e scontri sociali a causa dell?aumento dei prezzi?
Roberto Ridolfi: Ci sono degli episodi che fanno notizia, ma noi abbiamo dei rapporti abbastanza sereni. La situazione evolve ma ci sarà una stabilizzazione su un plateau dei prezzi. Le ricordo che sono stati anche i nostri esperti di sviluppo agricolo a chiedere che i prezzi dei prodotti aumentassero un po? per dare viabilità alla prospettiva di vita dei contadini. L?aumento dei prezzi, in via teorica, può essere un?opportunità anche per i contadini. Ma quando questo avviene in un lasso di tempo troppo ristretto, le logiche del mercato e le speculazioni hanno la meglio sulle logiche di sviluppo.

Vita: Il presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, ha chiesto l?abolizione della Fao tacciandola di inefficienza e spreco di denaro. Cosa ne pensa?
Ridolfi: No comment. Dico solo che in passato aveva chiesto che la Fao fosse spostata in Senegal.Vita: Il senso era che la sede di un?istituzione che si occupa di sicurezza alimentare non fosse in un Paese ricco ma vicino ai problemi di cui si occupa?Ridolfi: Non commento. Guardi, in questo mondo in cui le distanze sono relative, la sede di un?organizzazione ha ben poca importanza rispetto a quello che fa. Sono d?accordo sul fatto che la Fao vada profondamente riformata, e anche la Fao se n?è resa conto.

Vita: A Roma hanno sede tre organizzazioni che si occupano della stessa cosa, vale a dire di sicurezza alimentare: la Fao, il Pam e l?Ifad. Alla molteplicità di attori corrisponde efficienza?
Ridolfi: Si tratta di tre istituzioni diverse, anche se si occupano tutte e tre di cibo e di sicurezza alimentare. Anzi, forse proprio perché si occupano dello stesso problema ha un senso che rimangano nella stessa città. L?Ifad di fatto è una banca e opera con un meccanismo più da banca che da organizzazione umanitaria. Noi della Commissione europea lavoriamo molto con l?Ifad, con il programma di ricerca. Una componente formidabile dell?aumento dei prezzi è dovuta all?abbassarsi della produzione per l?effetto del cambiamento climatico. Quindi lo sviluppo di specie alimentari resistenti al cambiamento climatico è fondamentale. Stiamo investendo circa 120 milioni in ricerca agricola, per esempio per togliere dal copyright privato specie genetiche molto importanti, che adesso sono coperte da brevetto e non sono diventate ?proprietà privata? invece che risorse per tutti.


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