Welfare

Tragedia del freddo in Cina del Nord: 39 morti

E' l'inverno più freddo degli ultimi 20 anni. Fame e congelamenti stanno mietendo vittime tra uomini e bestiame

di Gabriella Meroni

Per tutto gennaio il nord della Cina è stato flagellato da forti tempeste di neve e da tormente violentissime (con venti oltre l’ottavo grado), che hanno fatto scendere la temperatura fino a – 45 gradi. I luoghi più colpiti sono 26 contee e città della Mongolia Interna (specie la zona di Xilin Guole Meng). In un solo giorno sono morte 22 persone, 5434 capi di bestiame e migliaia sono le bestie disperse. Al 29 gennaio il bilancio è ancora più pesante: il freddo ha ucciso 39 persone e 250 mila bestie. La tormenta blocca la vita dei nomadi: isolamento, visibilità ridotta a due metri, congelamento, fame, accecamento da neve. Situazioni analoghe si sono verificate nello Xinjiang, dove migliaia di Uiguri sono isolati a causa delle tempeste e rischiano di morire di fame. A metà gennaio anche la regione di Handan, Xingtai (sud Hebei) e il nord dell’Henan sono stati sepolti da tempeste di neve. La gente della zona non è equipaggiata per un freddo così intenso (l’inverno più freddo degli ultimi 20 anni). Nella regione che per due anni è stata afflitta da alluvioni e siccità, scarseggiavano già da tempo cibo e vestiti. Tutte le comunicazioni sono tagliate. L’agenzia cattolica Fides, nel comunicare le notizie, riferisce che opchi aiuti stanno arrivando da parte della Beifang Jinde, un’organizzazione caritativa cattolica nata da poco più di un anno, che con mezzi molto poveri sta cercando di alleviare difficoltà e sofferenze della popolazione. Info: www.fides.org


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