Non profit

Traffico di minori in Campania – Graziani, portavoce del CEA: “No al fai da te nelle adozioni”

Nel campo delle adozioni internazionali il modello italiano può essere un esempio per l’Europa. La posizione del Coordinamento degli Enti Autorizzati.

di Enzo B

Gli episodi di traffici di minori a scopo di adozione registrati in Campania in questi giorni confermano l?esigenza di assicurare la massima trasparenza nella conduzione dei percorsi adottivi e pone al centro del dibattito la questione del modello operativo da perseguire soprattutto nelle adozioni internazionali. Il CEA Coordinamento Enti Autorizzati conferma l?importanza di assicurare alle coppie un?adeguata assistenza, soprattutto nella parte di procedura che si svolge all?estero. «L?Ente Autorizzato rappresenta la garanzia che le coppie non si debbano trovare coinvolte in situazioni al limite della legalità.» – è il commento di Gianbattista Graziani, portavoce del CEA – «Chi auspica il ritorno al vecchio fai-da-te spesso non si rende conto che è proprio tale prassi, consentita ancora da molti Paesi europei, ad incentivare il traffico dei minori a scopo di adozione». «Quello italiano è considerato da molti osservatori internazionali un modello da imitare sarà nostro specifico impegno proseguire in un processo di diffusione di questa buona prassi nel contesto dell?Unione Europea». Sono infatti molti i Paesi europei che consentono ancora alle coppie adottive di non affidarsi ad organismi non profit autorizzati ad assisterle nella procedura adottiva, ma di condurle in proprio recandosi direttamente nei Paesi d?origine, con il rischio di cadere in preda a veri propri trafficanti di bambini che ne carpiscono la buona fede. La riflessione sulle buone prassi delle adozioni internazionali è sempre più al centro del confronto tra i Paesi della UE, anche nella direzione della definizione di un modello europeo di adozione e di strumenti per la tutela dell?infanzia.


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