Mondo

Tra Francia e Usa è ancora gelo

In un convegno all’Ispi sui rapporti transatlantici, battibecco tra Edward Luttwak e Hubert Védrine.

di Luca Fiore

E’ passato un anno dalle aspre divergenze sull?Iraq, ma sulle due coste dell?Atlantico non si sono ancora placati i bollenti spiriti. Se sul piano diplomatico lo scontro tra Stati Uniti e Vecchia Europa sembra essere rientrato, i battibecchi restano all?ordine del giorno. Lo hanno dimostrato lo scorso 20 febbraio Hubert Védrine, già ministro degli Esteri del governo Jospin ed Edward Luttwak, esperto di politica estera vicino alla Casa Bianca, in occasione del convegno Transatlantic relations one year after the Iraq war organizzato a Milano dall?Ispi.
Alla pacatezza dei diplomatici (presenti anche Nicholas Burns, rappresentante permanente degli Usa alla Nato, Sergio Romano e Romano Prodi), ha fatto eccezione l?irruenza di Védrine e Luttwak che sembrano non aver ancora smaltito l?adrenalina del dibattito di un anno fa. Ad attaccare briga ha cominciato l?ex ministro che è riuscito a far andare il sangue alla testa al granitico Luttwak. Sarebbero due gli ostacoli ai rapporti tra Usa e Europa, dice Védrine: una è la divisione in politica estera nella Ue, l?altra è la prepotenza dell?amministrazione Bush. Dunque, sembra dire, benvenuto Kerry e speriamo che gli europei capiscano che noi francesi abbiamo ragione. L?avesse mai detto: “La Francia non si è più ripresa dopo la crisi di Suez”, risponde Luttwak, “e fa il muso duro all?America sperando di recuperare quell?influenza internazionale che non ha più”. E non si ferma qui:”La crisi attuale non è paragonabile a quelle trascorse durante la guerra fredda. Lo dimostra il fatto che alcuni Paesi si permettono di essere frivoli in politica estera”. Non basta? “Oggi Saddam è in ottima salute: forse qualcuno lo vorrebbe rivedere alla guida dell?Iraq”. A smorzare i toni ci ha pensato Sergio Romano: “Nel futuro dei rapporti transatlantici non ci sono solo le presidenziali americane e gli accordi europei: ci sono anche Iraq, Medio Oriente, Pakistan e Corea del Nord”.

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