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Tpi, Amnesty accusa gli Usa

Marco Bertotto: "La decisione di non ratificare il Trattato di Roma pone Usa, Israele, Cina e Russia al di fuori dei confini della civiltà giuridica"

di Piergiorgio Greco

Amnesty International ha diffuso oggi un comunicato per esprimere la propria soddisfazione per l?entrata in vigore del Trattato di Roma, costitutivo del Tribunale penale internazionale (Tpi).

Nel testo, peraltro, ci si appella anche a tutti i governi affinché lo ratifichino e offrano la propria collaborazione alla nuova istituzione.

“Attualmente – ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty – 73 paesi hanno ratificato il Trattato di Roma ad una velocità che ha sorpreso molti e sembra continuare. Si tratta di un ulteriore passo verso un più solido sistema di giustizia internazionale, nel quale il Tribunale integrerà la giurisdizione nazionale nella lotta all’impunità”.

Ma non sono tutte rose e fiori. “Mancano all’appello Paesi come gli Stati Uniti, Israele, la Cina, la Federazione Russa”, ha ricordato infatti Bertotto. “La decisione di non ratificare il Trattato di Roma ? ha osservato – pone questi Stati al di fuori dei confini di civiltà giuridica che la comunità internazionale ha tracciato attraverso la costituzione del Tribunale penale internazionale permanente. Non è tollerabile che alcuni governi stabiliscano autonomamente le regole del gioco e si propongano come unici arbitri della loro condotta: il rifiuto della giurisdizione della corte potrebbe facilmente essere considerato come un’implicita ammissione di gravi responsabilità per violazioni e abusi di diritti umani”.

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