Economia
Toscana: Legacoop 2004, 5,8 mld di fatturato e 38mila addetti
Ora si punta alle utility, chi lha detto che debbano essere solo a gestione pubblica? Spazio alla capacità di autorganizzazione dei cittadini, lo ha detto il presidente Doddoli.
Nonostante la crisi continuano a crescere le cooperative toscane aderenti a Legacoop. Lo rivela un’indagine sui principali risultati economici del 2004 presentata ieri a Firenze dal presidente di Legacoop Toscana Giovanni Doddoli. A fronte di un rallentamento dello 0,7% conseguito nella ultima parte dell’ anno, le cooperative toscane hanno complessivamente prodotto un fatturato di 5.785 milioni di euro(8,4% rispetto al 2003) per quasi il 50% realizzato dalla grande distribuzione. La crescita maggiore e’ stata registrata sul fronte dei servizi (+7%), seguita dal settore della ristorazione e del trasporto. Buona anche la performance del manifatturiero (+5%), del terziario (+7%), e del consumo (+5,4%) mentre resta invariata l’ edilizia, fatta eccezione per impiantistica e abitazione (+4,4%).
L’indagine, condotta su un campione rappresentativo di circa 100 aziende pari al 10% delle imprese aderenti a Legacoop, ha messo in luce un sostanziale balzo in avanti degli investimenti: +17% nel 2004 per complessivi 1.423 milioni di euro, di cui 700 milioni nel settore del consumo e nella grande distribuzione. Sul fronte occupazionale registrato un aumento del 2,7% (contro una media regionale del 2,3%) per un totale di 38.450 addetti. A crescere soprattutto l’occupazione femminile (+5%) pari al 48,5% della forza lavoro, e la manodopera extracomunitaria (+14%).
”Il mondo cooperativo nel suo complesso – ha spiegato Doddoli – offre lavoro a oltre 60.000 persone in Toscana ed e’ pari al 4% dell’ occupazione regionale. Nonostante la crisi continuiamo a crescere, non perche’ le coop siano anticicliche rispetto al trend economico, quanto per la nostra capacita’ di reinvestire tutti gli utili e la dimensione delle nostre aziende che in media contano 17 addetti contro i 4 delle altre Pmi toscane. Basti pensare poi che la prima azienda della Toscana e’ una coop e che tra le prime 20 ben nove sono consorzi o cooperative”. Quanto al futuro Doddoli si e’ detto convinto della necessita’ di continuare a lavorare e fare sistema. A livello di settori e’ utile ”ripensare alcuni modelli come quello dei servizi. Non e’ necessario che le utility siano per forza a gestione pubblica. L’utenza finale – ha aggiunto – puo’ e deve essere protagonista nella gestione di queste aziende. Il successo del modello cooperativo del resto si basa anche su questo aspetto, perche’ non portarlo anche in quelle imprese che gestiscono beni primari per il cittadino?”.
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