Famiglia

Toscana, la terra davvero per tutti

Estate 2001: si moltiplicano i servizi di informazione per i turisti con esigenze speciali. Che in Italia sono mezzo milione e alimentano un business da 4 mila miliardi

di Barbara Fabiani

Ogni anno 890 mila italiani con esigenze speciali non si arrendono alle difficoltà e non rinunciano alla loro vacanza. Sono persone con disabilità fisiche e psichiche, con deficit sensoriali o motori (300mila turisti su sedia a ruote, per esempio) o in termini più generali con problemi di salute, incluse esigenze dietetiche speciali (è così per 74mila turisti). La loro voglia di muoversi mette in moto nell’economia italiana più di 5 mila miliardi l’anno, il 10% del fatturato complessivo del turismo interno (intorno ai 50mila miliardi). «Si prevede una crescita del 2,7% annuo, che con un potenziamento delle strutture e dell’informazione potrebbe salire al 7%», aggiunge Claudio Paretti, responsabile dell’iniziativa “Italia per tutti” voluta dal ministero dell’Industria proprio per dare una lettura imprenditoriale del turismo accessibile. «Il progetto di promozione è corredato da una ricerca dell’Enea da cui si apprende che ci sono 500 mila potenziali turisti con esigenze particolari che non viaggiano per timore di non trovare servizi adeguati, ma che se venissero incoraggiati metterebbero in circolo altri 4mila miliardi, insieme ai loro accompagnatori». La questione turismo accessibile sta acquistando credito tra i temi riguardanti la disabilità analogamente a quanto accaduto con il diritto allo sport per tutti. Così cresce anche l’offerta di informazione turistica.Il numero verde dedicato alle vacanze per disabili “Vacanze serene” (800-271027) si prepara alla sua terza estate, a cui si è aggiunto “Superabile” (800-810810) il call center dell’Inail che risponde anche sul tempo libero. Nel periodo tra maggio e settembre 2000 Vacanze serene ha soddisfatto oltre 1325 richieste: hanno chiamato soprattutto dalla Lombardia e dal Lazio, per lo più donne (52%) e in maggioranza con disabilità motoria (77%); tra le mete richieste le più gettonate in assoluto ci sono state le località di mare (65%) e la Toscana è stata regione preferita. E non è un caso: proprio la Toscana infatti è uno dei territori più attrezzati per rispondere a questa domanda di servizi, almeno così si ricava dalla banca dati su internet preparata dall’Enea nell’ambito del progetto Italia per tutti (www.italiapertutti.it). Si tratta della descrizione accurata di oltre 5mila strutture di accoglienza o servizi la cui accessibilità è stata verificata da un piccolo esercito di 150 controllori armati di goniometri. Insomma, le informazioni cominciano a girare e infatti i turisti con esigenze speciali hanno imparato a programmare i propri viaggi, anche se restano ancora delusi dal personale. Sempre lo studio dell’Enea rivela che il 37% dei viaggiatori di questo tipo continua ad avere problemi con le barriere architettoniche, ma le considera un ostacolo secondario rispetto al modo in cui si sente accolto dagli operatori dei servizi. Sente quindi il bisogno di mediatori, che sull’onda del business potenziale indirizzino la domanda e preparino l’offerta. Ma se la recettività ormai è quasi pronta, di agenzie turistiche specializzate o con pacchetti per disabili ce ne sono ancora pochi. Ci sta provando ad esempio La Viaggeria, agenzia collegata alla Federazione internazionale turismo integrato che riunisce analoghe esperienze in Europa e negli Usa. Stefania Marson, direttrice dell’agenzia, vuole sottolineare in particolare il problema dei costi: «Non è facile trovare alberghi a due o tre stelle che siano davvero accessibili. Per non incontrare barriere architettoniche bisogna rivolgersi alle categorie superiori, e i prezzi salgono». Un problema per persone che, come rivela l’Enea, dichiarano di poter spendere per le vacanze sulle 100 mila lire al giorno. Il recente aggiornamento della legge quadro sul turismo prevede la possibilità per le fasce deboli di ottenere prestiti a tasso zero per fare una vacanza; un ulteriore segnale che le ferie non sono più da considerare un lusso, ma una legittima esigenza di tutti. Per i disabili, però, più del buono vacanza servirebbe far abbattere le barriere architettoniche anche agli alberghi economici. «È un circolo vizioso, ma ci vorrebbe poco per spezzarlo», dice Anna Quartucci, vicepresidente della Fit. «Si tratta di affari: io ti offro questo pacchetto clienti se tu mi dai servizi adeguati. Peccato che le associazioni dei disabili e il volontariato ancora preferiscano il fai da te, e scavalchino il tour operator (specializzato) che è quello con maggior esperienza per negoziare con hotel e servizi». Info:www.coinsociale.it, tel. 06.7129011


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