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Toscana, il copas un’opportunità

Gentile direttore, intervengo volentieri in merito all’articolo pubblicato sul n. 29 di Vita sulla legge regionale toscana n. 20/2007 ...

di Riccardo Bonacina

Gentile direttore, intervengo volentieri in merito all?articolo pubblicato sul n. 29 di Vita sulla legge regionale toscana n. 20/2007 che disciplina la istituzione della Conferenza permanente delle autonomie sociali (Copas) avendo avuto un qualche ruolo nella elaborazione della legge. Innanzitutto una doverosa precisazione: la Conferenza è il frutto di una chiara previsione statutaria inserita nel corso della redazione del nuovo Statuto toscano a seguito dell?entrata in vigore della riforma del titolo V della nostra Costituzione. Infatti nel titolo VI dello Statuto che disciplina il sistema delle autonomie, l?articolo 61 introduce la Conferenza permanente delle autonomie sociali quale organo del Consiglio regionale che sostanzia, concretamente, il principio della sussidiarietà sociale, impropriamente definita orizzontale.

Si tratta di una assoluta novità nel panorama legislativo regionale. Alcune Regioni, infatti, hanno approfittato del processo di revisione statutaria per introdurre nei rispettivi ordinamenti organismi mutuati dall?esperienza del Cnel, limitandosi ad istituirne versioni regionali. La Toscana, volutamente, ha preferito una scelta di natura diversa: ha evitato di imboccare la strada dei Crel (Comitati regionale dell?economia e del lavoro), all?interno dei quali sarebbero stati rappresentati gli stessi soggetti che siedono al tavolo di concertazione regionale, optando – al contrario – per «dar voce a chi non ha voce», come è stato significativamente affermato per motivare l?esclusione dalla Conferenza di tutte le rappresentanze che hanno già una sede di concertazione, per l?inserimento di tutto il mondo dell?associazionismo, del volontariato e del terzo settore che fino ad oggi non ha avuto, almeno nella nostra regione, alcun luogo di rappresentanza unitaria.

Il legislatore toscano ha volutamente attribuito alla Conferenza una serie di funzioni, anche innovative, che evitassero a questo nuovo organismo il mero compito di esprimere parere sugli atti di programmazione regionale; anche in questo caso abbiamo utilizzato una locuzione assai significativa: la Copas «non si trasformi in un parerificio», è stato ripetuto da tutte le forze politiche. Tra queste funzioni spicca senz?altro quella di proposta, che consente alla Conferenza di caratterizzarsi come un soggetto che partecipa a pieno titolo al processo di ?costruzione? delle politiche che investono le autonomie sociali. Infine: l?approvazione della legge regionale ha destato un po? di preoccupazione in alcune associazioni toscane. Vorrei rassicurarle! Nessuna di queste perderà né ruolo e neppure capacità di rappresentanza; al contrario la Copas costituirà, se i soggetti che ne faranno parte interpreteranno nella maniera giusta il ruolo che la legge assegna loro, un ulteriore, forte e rappresentativo strumento di interlocuzione istituzionale.

Gianluca Parrini, consigliere regionale ? Per il Partito democratico-l?Ulivo?

Carissimo Parrini, la ringrazio della lettera che contiene molti elementi di chiarificazione. Anch?io credo che la Conferenza sarà un?esperienza utile.


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