Welfare

Toscana: approvata legge per la salute dei detenuti

Sono 21 le strutture carcerarie presenti: dalla casa circondariale agli ospedali psichiatrici giudiziari, all'istituto minorile e alle carceri di grandi, medie e piccole dimensioni

di Benedetta Verrini

La Giunta regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge per la tutela del diritto alla salute dei detenuti negli istituti penitenziari della Toscana. Con questo provvedimento- si legge in un comunicato- la Regione, nel pieno rispetto dell’art. 117 della Costituzione, riconosce la parità di trattamento, in tema di assistenza sanitaria, tra i cittadini liberi e gli individui detenuti e individua gli strumenti per dare compiuta attuazione a questo diritto: un protocollo di intesa con i vertici dell’amministrazione penitenziaria e l’inserimento di questa problematica nel piano sanitario regionale attraverso uno specifico progetto obiettivo triennale. Gli altri articoli della legge, che verrà presto sottoposta al vaglio del Consiglio regionale, riguardano tra l’altro la definizione dei compiti della Asl e delle Aziende Ospedaliere, che opereranno sulla base di apposite linee guida, e i provvedimenti in materia di personale.     ”La situazione sanitaria delle carceri italiane – afferma Enrico Rossi, assessore per il diritto alla salute – è disastrosa: è per questo che si è reso indispensabile il riordino della situazione a livello regionale”. L’impegno su questo fronte tra l’altro non è nuovo alla Regione Toscana che per prima, già lo scorso anno, ha messo a disposizione delle strutture penitenziarie i farmaci del servizio sanitario pubblico con un notevole risparmio di risorse finanziarie. Tutto questo a fronte di una progressiva e pesante riduzione degli investimenti governativi (- 20% negli ultimi anni), mentre ogni anno il numero dei detenuti in Italia cresce in media di circa 7.500 unità.     In Toscana, sono 21 le strutture carcerarie presenti: dalla casa circondariale agli ospedali psichiatrici giudiziari, all’istituto minorile e alle carceri di grandi, medie e piccole dimensioni. La popolazione carceraria complessiva è di circa 4.100 detenuti, senza contare le reclusioni di breve o brevissimo periodo che si attestano sulle 15.000 unità. Questo significa che se ogni singola struttura ospita in media 300 detenuti, in realtà ne vede transitare in un anno almeno 1.500. Per garantire ai carcerati le stesse opportunità e gli stessi diritti che hanno i cittadini liberi in fatto di salute, la legge regionale propone tra l’altro l’adozione di una cartella clinica informatizzata per ogni detenuto all’ingresso in istituto, che se utilizzata a fini statistico-epidemiologici permetterebbe lo studio di una adeguata organizzazione sanitaria. Quanto all’accesso ai servizi specialistici, diagnostici e di ricovero, la proposta di legge interviene svincolandosi da una serie di aspetti burocratici: se l’accertamento diagnostico non può essere effettuato presso la stessa struttura penitenziaria, sarà effettuato in idonea struttura del servizio sanitario nazionale cui il detenuto sarà condotto grazie al contatto diretto tra la struttura penitenziaria e gli adetti al servizio sanitario senza che sia più necessario ad esempio l’attestato dell’esenzione dal ticket. Il personale infermieristico verrà potenziato nell’organico, e soprattutto aggiornato professionalmente.


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