Mondo
Tornare alle origini con un ciak
Un film prodotto dal Ciai, un documento che risponde a tante domande in tema di adozioni
è nato con l?idea di dare uno strumento utile, dal punto di vista giuridico, alle famiglie e agli operatori. L?incontro con le persone, poi, lo ha trasformato in emozione, in esperienza vissuta, in spunto di riflessione. Vorrei che lo vedessero tutte le persone che desiderano adottare un figlio». Costanza Quatriglio parla del suo film-documentario, L?insonnia di Devi, un bellissimo viaggio nell?adozione internazionale e nella ricerca delle origini attraverso la voce dei protagonisti, i ragazzi adottati. Quanto è grande il desiderio di risalire all?identità dei genitori? E quanto c?entra questo con il bisogno di trovare il proprio posto nel mondo? Rispondono, insieme ad altri, Antony, Johnny e Devi, coinvolti dalla regista in una lunga intervista realizzata in parte in Italia e in parte nel corso di un viaggio ?delle origini? in India (organizzato dal Ciai- Centro italiano aiuti all?infanzia, ente pioniere nell?adozione internazionale). Il film è diventato così una testimonianza autentica in cui il bisogno di ritrovare il nome della propria madre si intreccia con quello di comprendere il perché dell?abbandono e dove l?angoscia di alcuni per i brutti ricordi dell?orfanotrofio, si confronta con quella di altri che non ne hanno affatto.
L?insonnia di Devi riporta alla ribalta un tema incandescente, su cui non tutte le associazioni e le famiglie sono concordi, ma che, prima o poi, tutti i genitori e tutti i figli adottivi devono affrontare. La recente legge di riforma dell?adozione (la n.149 del 2001) ha aperto la possibilità ai ragazzi adottati, che abbiano compiuto i 25 anni, di risalire all?identità dei propri genitori biologici. Si tratta di un?autorizzazione subordinata allo svolgimento di un?istruttoria da parte del tribunale e all?esistenza di particolari condizioni (se uno dei due genitori, per esempio, non ha voluto essere nominato, non è possibile procedere). Secondo una ricerca svolta presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, le richieste formali di risalire all?identità dei genitori statisticamente non sono numerose: dal 1997 ad oggi, nel capoluogo emiliano sono state appena nove. E anche se la nuova disposizione di legge farà lievitare le richieste, è interessante constatare che tra quelle nove, soltanto due richiedenti si sono spinti fino a rintracciare i genitori naturali; tutti gli altri si sono accontentati di avere un quadro più completo della propria storia.
«Per me il ritorno alle origini ha significato chiudere una partita con il passato, riconciliarmi con i miei ricordi» spiega Johnny, uno dei protagonisti del film. «Ritornare nell?orfanotrofio dove ero stato fino a 6 anni e l?essere riconosciuto da una delle suore più anziane è stata un?emozione fortissima» continua. «Mi sono guardato intorno e ho capito la fortuna che ho avuto a essere stato adottato. Molti mi hanno chiesto perché non ho tentato di ritrovare mia madre: non l?ho voluto fare perché mi è sembrato giusto rispettare quello che il destino ha riservato a entrambi e ho pensato che, dopo tanti anni, non sarebbe stato giusto scombussolare le nostre vite». Johnny, il cui vero nome, tiene a precisare, è Santosh Kumar che significa ?signore felice?, è volontario al Tribunale per i minorenni di Genova dove offre la sua esperienza di figlio adottivo alle coppie in attesa di accogliere un bambino.
Dopo il viaggio con il Ciai ha avviato un?adozione a distanza a favore di un bambino del suo ex orfanotrofio per «onorare le suore che hanno fatto tanto per me e che lavorano in una regione difficile, al confine con Paesi in guerra». A 28 anni, Johnny ha trovato una risposta. Per alcuni dei suoi compagni di viaggio, più giovani, forse è stato più difficile. Il messaggio che L?insonnia di Devi offre agli spettatori, comunque, è che il conflitto tra famiglia adottiva e ricerca dei genitori non è così insanabile come sembra. Il documentario, in cui interviene anche l?ex presidente della Commissione per le adozioni internazionali, il giudice Luigi Fadiga, verrà presentato, nelle prossime settimane, a Firenze e a Roma. Costanza Quatriglio ha realizzato, su richiesta della Commissione adozioni, anche un breve documentario didattico, intitolato Per una famiglia adottiva, a disposizione degli operatori e delle Asl.
Info: per la distribuzione del film, Tea Nova, tel. 06.8841076
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