Formazione
“Tornare a Scuola”, un vademecum di WeWorld per adolescenti, insegnanti e genitori
Scuole aperte a singhiozzo, dad e mancanza di strumenti lasciano nei ragazzi e nelle ragazze profonde perdite di competenze, ma anche segni psicologici indelebili, di cui non ci si sta occupando in maniera integrata. È necessario ripensare il sistema scolastico per una scuola più inclusiva. Le 3 proposte di WeWorld: estensione obbligo d'istruzione dalla fascia 6-16 alla fascia 3-18; rimodulazione del calendario scolastico e introduzione della figura del “dirigente del tempo extra-scuola”
di Redazione
In questi ultimi due anni, le scuole aperte a singhiozzo, la DAD e la scarsità di strumenti di sostegno agli studenti e studentesse, alle famiglie e alle scuole hanno comportato, da un lato, profonde perdite di competenze nei ragazzi e nelle ragazze, dall’altro hanno inciso – e stanno ancora incidendo – sulla salute mentale degli studenti, sulle loro relazioni sociali, sulla loro quotidianità dentro e fuori la scuola, generando uno stress che è lasciato ancora una volta solo sulle spalle delle famiglie e dei singoli insegnanti”. Elena Caneva, coordinatrice Area Advocacy e Centro Studi di WeWorld – organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 25 Paesi del mondo compresa l’Italia – commenta così la Giornata internazionale dell’Istruzione. “La scuola sta rispondendo all’emergenza che questa nuova ondata ci ha costretto ad affrontare, ma è necessario anche in questo momento mettere in campo soluzioni e buone pratiche per garantire un’istruzione di qualità, accessibile a tutti e tutte (anche attraverso le tecnologie), che non lasci indietro nessuno. La scuola deve pensare al futuro oltre l’emergenza” conclude Caneva.
Per sostenere genitori, insegnanti, ragazzi e ragazze in questo rientro in classe così complesso anche dal punto di vista emotivo e psicologico, WeWorld, in occasione del 24 gennaio, mette a disposizione il Vademecum TORNARE A SCUOLA, realizzato insieme al medico e psicoterapeuta Alberto Pellai. Un testo semplice per adolescenti, insegnanti e genitori con consigli dedicati per affrontare al meglio la ripartenza. A chiudere il documento anche 5 campanelli d’allarme da non sottovalutare per capire quando chiedere aiuto se si ha l’impressione che nostro figlio o figlia stia soffrendo o attraversando un disagio superiore alle nostre capacità di gestione.
Quest’anno la Giornata Internazionale dell’Istruzione – istituita dalle Nazioni Unite – ha come tema “Cambiare Rotta, trasformare l’istruzione”. E della necessità di un cambiamento profondo WeWorld è fermamente convinta: l’educazione è prima di tutto fare esperienza, è necessario quindi avere una scuola ripensata e accogliente in cui ragazzi e ragazze siano protagonisti attivi dei processi di apprendimento per sperimentare metodi alternativi alla lezione frontale, favorire lo sviluppo delle competenze interpersonali e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia per supportare nuovi modi di insegnare e apprendere.
Per questo le nostre 3 proposte per innovare la scuola nascono per mettere al centro gli studenti e le studentesse, e proporre soluzioni per superare quei problemi strutturali che caratterizzano la scuola italiana: 1.Estensione obbligo d'istruzione dalla fascia 6-16 alla fascia 3-18: 2.Rimodulazione del calendario scolastico, 3.Introduzione della figura del “Dirigente del tempo extra-scuola”
Lo scoppio della pandemia e le sue conseguenze sul sistema educativo italiano hanno aggravato problematiche che però erano già ben presenti nel nostro Paese. La DaD, in particolare, ha evidenziato le carenze del sistema scolastico, spingendoci a riflettere su come migliorare l’accesso alla conoscenza, la qualità dell’apprendimento e la riduzione delle disuguaglianze.
L’educazione, però, non si limita alla collocazione fisica di studenti e studentesse tra le mura degli istituti scolastici. L’esperienza educativa, si estende anche al di fuori attraverso tutta quella serie di attività extra-scolastiche (sportive, associative, culturali ecc.) che permettono lo sviluppo di altre competenze. Dopo due anni di pandemia, l’esperienza educativa non può continuare a chiudersi su sé stessa, limitandosi alla sola lezione in aula. Tornare in classe, in presenza, è stato fondamentale, ma non è ancora sufficiente. Sostenere il Terzo Settore e le attività portate avanti nell’ambito dell’extra-scuola, sarà sempre più imprescindibile.
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