Cultura
Tornano le ordinanze anti-poveri
Il sindaco Renzi riprende alcuni passaggi dell'ordinanza dell'ex assessore-sceriffo Cioni
Stop a mendicanti molesti, questuanti distesi per terra, artisti improvvisati e falsi mimi. A Firenze ritornano le ordinanze anti-poveri. Dopo quelle contro lavavetri e chi intralciava i marciapiedi per chiedere l’elemosina, che resero famoso l’allora assessore alla sicurezza, Graziano Cioni, anche la nuova giunta sembra muoversi sulle orme dello “Sceriffo”.
Le quattro modalità di “mendicità invasiva” vietate
Sostanzialmente la nuova ordinanza del sindaco Matteo Renzi del Partito Democratico, che, durante la campagna elettorale che aveva anticipato le elezioni del giugno 2009, aveva detto di voler rompere con la vecchia gestione, colpisce quattro tipi di «mendicità invasiva»:
1) I mendicanti con disabilità fisiche, i quali «in modo invasivo evidenziano malformazioni degli arti e/o con simulazione di gravi difficoltà di deambulazione, con l’intento di suscitare sentimenti di pietà e provocare la dazione di denaro. In alcune occasioni detti soggetti si posizionano sui marciapiedi in posizione accovacciata ripiegati su se stessi in modo da rendere possibile la visualizzazione del volto realizzando la forma tipica del ‘guscio di tartaruga’».
2) Coloro che chiedono denaro “mediante l’utilizzo di animali anche di grossa taglia collocati sull’asfalto e sui gradini dei negozi, delle chiese e di altre strutture pubbliche simulando la necessità di ottenere denaro per assicurare il mantenimento degli animali e provocando stati di immotivato sentimento di pietà con progressiva perdita di decoro urbano e della percezione di sicurezza individuale»
3) I suonatori itineranti, spesso rom, che «con modalità invasiva rappresentata dall’utilizzo di strumenti musicali tipo fisarmonica, mandolino, chitarre», in modo insistente avvicinano i clienti di bar e ristoranti disturbando «la tranquillità dei cittadini» e l’attività dei commercianti
4) I falsi mimi, vestiti «con volto travisato da cera bianca che rende impossibile l’individuazione precisa dei tratti somatici e inquietante l’impatto emotivo» specialmente quelli che si avvicinano con macchine fotografiche con lo scopo di distrarre e borseggiare il turista.
Il divieto è attivo in tutto il comune «con attenzione particolare al perimetro del Quartiere 1», cioè il Centro Storico. Il divieto diventa invece totale, ovvero anche in caso di mendicità e accattonaggio non molesti, vicino o all’interno degli ospedali e agli incroci stradali.
Niente sceriffi, solo questione di degrado
Se le ordinanze di Cioni colpivano due categorie specifiche, queste sembrano andare oltre. Ma dal Comune fanno sapere che si tratta di una manovra per evitare il degrado: «Abbiamo deciso di intervenire con una specifica ordinanza contingibile e urgente dalla durata limitata (sei mesi) che non vuole colpire i mendicanti» ha spiegato l’assessore alla mobilità e decoro, Massimo Mattei “ma le persone che si spacciano per tali magari compiendo anche qualche reato o che chiedono denaro in modo insistente e molesto causando problemi soprattutto alle donne e alle persone anziane. Senza dimenticare poi chi svolge questa attività agli incroci, creando pericoli alla circolazione, e nei pressi degli ospedali. In questo modo diamo una risposta significativa in termini di decoro e di sicurezza in città».
Le critiche di sinistra e Caritas: capire il disagio
Le prime risposte negative sono arrivate dalla sinistra di Palazzo Vecchio: «Meglio sarebbe stato impegnare energie e risorse per cercare di contenere e risolvere i problemi sociali ed umani alla base di comportamenti cosiddetti marginali, comportamenti forse da nascondere nella vetrina della “bella Firenze”». ha risposto Ornella De Zordo, leader di Unaltracittà «Risulta poi grottesco pensare a una nuova ordinanza che ribadisce un regolamento già in vigore. Qualcosa non funzionava? Dubbi di legittimità del Regolamento o nuovo protagonismo?»
Anche dalla Caritas fiorentina non arrivano commenti entusiasti: «La tranquillità delle persone deve essere tutelata, però questa decisione ci interroga su altri aspetti: questa società non riesce a diventare comunità e a svolgere il suo ruolo di inclusione sociale» ha affermato il direttore, Alessandro Martini «I cosiddetti molestatori sono persone e vivono di espedienti perché sono marginalizzati o esclusi nella vita di tutti i giorni e nel mondo del lavoro. È giusto non dare di Firenze un’immagine di una città dell’illegalità, ma bisogna tutelare tutti e capire perché cresce il numero di persone che vive di espedienti. E non sono solo stranieri»
La risposta del sindaco Renzi: difendere i cittadini e i turisti
Alle critiche ha risposto il sindaco Renzi «La cultura dello sceriffismo non ci appartiene» scrive sulla sua newsletter periodica «Ma non possiamo nemmeno accettare che le famiglie dei bambini del Meyer (ospedale infantile ndr) o dei pazienti di Careggi (l’azienda ospedaliera più grande di Firenze ndr) debbano essere importunati. Come pure non possiamo accettare che il travestimento divenga un comodo alibi per agire impuniti».
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