Economia

Torna la revisione per tutti

La Commissione Bilancio del Senato ha cancellato la modifica apportata alla Camera, che esentava dai controlli le cooperative con un volume d'affari inferiore al milione di euro

di Sara De Carli

La Commissione Bilancio del Senato cambia di nuovo le regole previste in Finanziaria per le cooperative. Il relatore Fleres ha infatti presentato un emendamento al comma 29 bis dell’articolo 82 che ripristina l’obbligo di revisione per tutte le cooperative, senza distinzione tra piccole e grandi, come prevedeva il testo originario. La Camera invece aveva approvato un emendamento che escludeva dai controlli le cooperative con un volume d’affari inferiore ad un milione di euro.

«Accolgo con soddisfazione il fatto che al Senato si prefiguri il ripristino della revisione cooperativa, senza alcuna discriminante dimensionale, così come è nella tradizione italiana e in quella di altri grandi paesi europei», ha commentato Luigi Marino, presidente di Confcooperative. «Abbiamo corso il rischio – continua Marino – che si spalancassero le porte alla cooperazione spuria; agli abusi di forma giuridica, ai tentativi di usare la cooperativa non per le sue finalità e i suoi valori, ma in modo cinicamente strumentale. Le prime vittime di un abbassamento della soglia di legalità sarebbero state le cooperative autentiche, quelle che Confcooperative rappresenta e vuole continuare a rappresentare al meglio delle sue possibilità».

Per il presidente di Confcooperative rimane comunque «da recuperare, con una soluzione costruttiva, l’intento di semplificazione che aveva ispirato il presentarsi della norma alla Camera».

Anche i presidenti delle Legacoop Regionali e delle Associazioni di settore, riunitisi questa mattina a Roma, hanno espresso una valutazione positiva della conferma dell’attuale sistema della vigilanza cooperativa, sancito con l’abrogazione della relativa norma che era stata inserita alla Camera nel maxiemendamento al decreto sulla manovra economica. Legacoop però ha messo in luce diversi punti ciritici nella Manovra, che penalizzano le imprese cooperative, a cominciare dal carico fiscale aumentato sia per le imprese cooperative sia per i soci.

Il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, ha detto che «Riaffermare che tutte le cooperative debbono essere sottoposte a vigilanza è una garanzia importante del principio di legalità, perché le stimola a sviluppare i principi e i valori della buona cooperazione ed a contrastare i comportamenti opportunistici e irregolari».

Nuovo contratto per le coop sociali

Sempre ieri è stato siglato ieri l’accordo tra Federsolidarietà-Confcooperative, Legacoopsociali e Agci Solidarietà e le quattro organizzazioni sindacali che hanno partecipato alla trattativa (FP-Cgil, FPS-Cisl, Fisascat-Cisl e Uil-FPL) per il rinnovo del CCNL del settore socio – sanitario – assistenziale – educativo e di inserimento lavorativo.
«È con grande senso di responsabilità – ha detto Vilma Mazzocco, presidente di Federsolidarietà/Confcooperative – che le parti hanno raggiunto un accordo importante e condiviso. Un senso di responsabilità in primo luogo dovuto ai lavoratori che operano nel settore, ma soprattutto verso i milioni di utenti che ogni giorno ricevono assistenza, servizi e gesti concreti di solidarietà dalle nostre imprese cooperative».


Il contratto collettivo arriva a 31 mesi dalla scadenza e interessa oltre 180mila lavoratori in Italia. Il nuovo contratto prevede un nuovo sistema di classificazione delle mansioni, il riconoscimento del lavoro festivo, e dà risposte reali all’esigenza di adeguare le retribuzioni di chi opera nel settore, attraverso miglioramenti retributivi che a regime ammonteranno a 130 euro mensili al quarto livello. Le organizzazioni firmatarie, inoltre, si sono impegnate a chiedere con la massima celerità al inistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali l’emanazione delle nuove tabelle sul costo del lavoro alla luce dell’accordo di rinnovo.


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