Cultura

Torna la kermesse del cinema migrante

Il Mutti-Amm 2013 andrà in scena a Roma mercoledì 21

di Redazione

Per un filmaker di origine migrante trovare dei fondi in Italia per finanziare le proprie opere è un’impresa quasi impossibile. Mancano politiche culturali volte a incoraggiarne le produzioni (come accade per esempio nel Regno Unito con l’Arts Council), investimenti diretti dei canali televisivi (come quelli di Channel 4, Arte e ZDF), e con qualche eccezione è quasi inesistente il sostegno delle Fondazioni al cinema del Sud del mondo.
Per questo è nato il premio Mutti-Amm.

Creato nel 2008 da Officina Cinema Sud-Est in collaborazione con la Cineteca di Bologna per iniziare a colmare questo vuoto, con il duplice obiettivo di promuovere linguaggi e forme nuove di autorappresentazione attraverso il cinema e il documentario, e di stimolare lo sviluppo di politiche culturali più inclusive. Nel 2009 si arricchito del prezioso sostegno dell’Associazione Amici di Giana e dal 2012 si avvale della collaborazione dell’Archivio delle Memorie Migranti.

Mercoledì 21 novembre alle 20.30 presso il cinema Apollo 11 (via di Conte Verde, 51 – Roma) Dagmawi Yimer, Enrica Serrani, Adil Tanani, Laura Traversi, Sandro Triulzi, presentano l'edizione 2013.

Da quest’anno il premio è promosso in collaborazione con l’Archivio delle memorie migranti e si arricchisce di una nuova sezione: oltre a un contributo di 15 mila euro per la realizzazione di un progetto filmico  presentato da un regista migrante residente in Italia da almeno un anno, il Premio Mutti-AMM 2013 prevede un riconoscimento di 5 mila euro per il miglior film (documentario, cortometraggio) realizzato da un regista under 30 sul tema dell’immigrazione in Italia. La scadenza per la presentazione delle domande era il 28 febbraio 2013. La serata sarà animata da Andrea Satta e Igiaba Scego che leggeranno alcuni brani tratti dai loro libri accompagnati al piano, e dalla proiezione in anteprima “Il debito del mare”, il cortometraggio del filmaker marocchino Adil Tanani, realizzato grazie al Premio Mutti 2010.

Perché sostenere il cinema dei registi migranti? «C’è da dire che all’estero la cosa è semplicemente normale», spiega Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, «e poi dobbiamo pensare alla capacità di lettura “stereofonica” del cinema di questi autori, che con i loro occhi doppi (provengono da una cultura e muovono verso un’altra) sanno vedere e filtrare la realtà in modo del tutto nuovo: pensiamo a quale aiuto potranno dare a un cinema italiano oggi in crisi».

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