Volontariato
Torna la Giornata per i malati di lebbra
Il 29 gennaio 2012 sarà celebrata la 59° ricorrenza della giornata voluta da Raoul Follereau
“Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate che siamo noi da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé.” Queste sono le parole di Raoul Follereau che l’AIFO, giunta al 51esimo anno di attività, intende sottolineare in occasione della 59a Giornata mondiale dei malati di lebbra.
Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli Ultimi. Ogni anno i volontari AIFO organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini.
L’AIFO ha compiuto questa scelta per incrementare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà.
Tra le iniziative organizzate per la Giornata mondiale grande importanza assumono gli incontri di sensibilizzazione presso scuole, parrocchie ed altre istituzioni svolti in tutta Italia dai Testimoni della Solidarietà, persone direttamente impegnate nei progetti AIFO all’estero, che per l’occasione si fanno promotrici di consapevolezza presso la società civile, testimoniando il loro servizio agli Ultimi. La giornata sarà quest’anno dedicata al continente africano.
“Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate che siamo noi da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé.”
Queste sono le parole di Raoul Follereau che l’AIFO intende sottolineare in occasione della 59a Giornata mondiale dei malati di lebbra.
Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli Ultimi. Ogni anno i volontari AIFO organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini.
L’AIFO ha compiuto questa scelta per incrementare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà.
Tra le iniziative organizzate per la Giornata mondiale grande importanza assumono gli incontri di sensibilizzazione presso scuole, parrocchie ed altre istituzioni svolti in tutta Italia dai Testimoni della Solidarietà, persone direttamente impegnate nei progetti AIFO all’estero, che per l’occasione si fanno promotrici di consapevolezza presso la società civile, testimoniando il loro servizio agli Ultimi. La giornata sarà quest’anno dedicata al continente africano.
Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Santo Padre, hanno rivolto un saluto all’AIFO per tale ricorrenza, a testimonianza del ruolo di primo piano che l’AIFO continua a ricoprire a livello internazionale. Queste le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI in occasione dell’Angelus del 30 gennaio 2011: “Cari amici, si celebra in questa domenica la giornata mondiale dei malati di lebbra, promossa negli anni 50 del secolo scorso da Raoul Follereau e riconosciuta ufficialmente dall’ONU. La lebbra, pur essendo in regresso, purtroppo colpisce ancora molte persone in condizioni di grave miseria. A tutti i malati assicuro una speciale preghiera che estendo a quanti li assistono e in diversi modi si impegnano a sconfiggere il morbo di Hansen. Saluto in particolare l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau che compie 50 anni di attività“.
“Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate che siamo noi da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé.”
Queste sono le parole di Raoul Follereau che l’AIFO intende sottolineare in occasione della 59a Giornata mondiale dei malati di lebbra.
Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli Ultimi. Ogni anno i volontari AIFO organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini.
L’AIFO ha compiuto questa scelta per incrementare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà.
Tra le iniziative organizzate per la Giornata mondiale grande importanza assumono gli incontri di sensibilizzazione presso scuole, parrocchie ed altre istituzioni svolti in tutta Italia dai Testimoni della Solidarietà, persone direttamente impegnate nei progetti AIFO all’estero, che per l’occasione si fanno promotrici di consapevolezza presso la società civile, testimoniando il loro servizio agli Ultimi. La giornata sarà quest’anno dedicata al continente africano.
Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Santo Padre, hanno rivolto un saluto all’AIFO per tale ricorrenza, a testimonianza del ruolo di primo piano che l’AIFO continua a ricoprire a livello internazionale. Queste le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI in occasione dell’Angelus del 30 gennaio 2011: “Cari amici, si celebra in questa domenica la giornata mondiale dei malati di lebbra, promossa negli anni 50 del secolo scorso da Raoul Follereau e riconosciuta ufficialmente dall’ONU. La lebbra, pur essendo in regresso, purtroppo colpisce ancora molte persone in condizioni di grave miseria. A tutti i malati assicuro una speciale preghiera che estendo a quanti li assistono e in diversi modi si impegnano a sconfiggere il morbo di Hansen. Saluto in particolare l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau che compie 50 anni di attività“.
“Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate che siamo noi da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé.”
Queste sono le parole di Raoul Follereau che l’AIFO intende sottolineare in occasione della 59a Giornata mondiale dei malati di lebbra.
Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli Ultimi. Ogni anno i volontari AIFO organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini.
L’AIFO ha compiuto questa scelta per incrementare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà.
Tra le iniziative organizzate per la Giornata mondiale grande importanza assumono gli incontri di sensibilizzazione presso scuole, parrocchie ed altre istituzioni svolti in tutta Italia dai Testimoni della Solidarietà, persone direttamente impegnate nei progetti AIFO all’estero, che per l’occasione si fanno promotrici di consapevolezza presso la società civile, testimoniando il loro servizio agli Ultimi. La giornata sarà quest’anno dedicata al continente africano.
Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Santo Padre, hanno rivolto un saluto all’AIFO per tale ricorrenza, a testimonianza del ruolo di primo piano che l’AIFO continua a ricoprire a livello internazionale. Queste le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI in occasione dell’Angelus del 30 gennaio 2011: “Cari amici, si celebra in questa domenica la giornata mondiale dei malati di lebbra, promossa negli anni 50 del secolo scorso da Raoul Follereau e riconosciuta ufficialmente dall’ONU. La lebbra, pur essendo in regresso, purtroppo colpisce ancora molte persone in condizioni di grave miseria. A tutti i malati assicuro una speciale preghiera che estendo a quanti li assistono e in diversi modi si impegnano a sconfiggere il morbo di Hansen. Saluto in particolare l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau che compie 50 anni di attività“.
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