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Torna il Festival dedicato a empowerment e diritti delle donne
Al via il 23 novembre a Milano l’evento che da nove anni WeWorld onlus dedica alla riflessione e al dibattito contro la violenza sulle donne. Talk, film, performance teatrali nei tre giorni in programma all’UniCredit Pavillon. Tra gli ospiti l’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti, Marco Tullio Giordana, Simonetta Agnello Hornby e Il Terzo Segreto di Satira. Voce alle giovani donne del futuro con le youtubers Muriel e Cleo Toms
di Redazione
«Da 9 anni ormai, WeWorld Onlus presenzia la settimana in cui ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne attraverso il suo festival, un momento di riflessione e dibattito sulle tematiche che ci sono più care e sulle quali come onlus lavoriamo da 20 anni: non solo violenza, ma anche prevenzione, non solo stereotipi di genere ma anche empowerment, non solo madri ma anche figli, non solo donne ma anche uomini, non solo Italia ma anche mondo», dichiara Marco Chiesara, presidente WeWorld Onlus. «Lo facciamo attraverso un palinsesto ricco e quanto mai variegato di talk e conversazioni, di spettacoli teatrali, cinema, arte, fotografia che ci permette di fare informazione, prevenzione ed educazione, raggiungendo un pubblico quanto più eterogeneo e vasto possibile».Torna, infatti, dal 23 al 25 novembre a Milano, all’UniCredit Pavilion, la nona edizione del WeWorld Festival, l’evento annuale di punta di WeWorld Onlus, impegnata da vent’anni nella difesa di donne e minori in Italia e nel mondo, dedicato ai diritti delle donne.
Empowerment, violenza, dal mondo e stereotipi: quattro i filoni del festival che saranno declinati nella tre giorni. Si parte venerdì 23 novembre con un workshop dedicato alle aziende per la promozione della parità di genere sul lavoro. Poi, da sabato 24 novembre il Festival si apre alla città con un fitto calendario di appuntamenti.
SI inizia con il talk “Leadership al femminile: quando il capo è donna”. La giornalista di Donna Moderna Marina D’Incerti modera il talk dedicato a cosa voglia dire essere donna, leader e imprenditrice oggi, attraverso la testimonianza di Simona Cuomo, associate professor of Practice di Leadership, Organization and Human Resources presso Sda Bocconi, Emmanuele Massagli, presidente della Fondazione Adapt, fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, l’imprenditrice Serenella Antoniazzi e Barbara Del Neri, direttore marketing Procter&Gamble Sud Europa.
Si intitola “Donne e minori nei procedimenti giudiziari: spunti di riflessione su tutele, garanzie e ruolo dell’avvocatura”, il convegno organizzato in collaborazione con il Consiglio e con il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Milano (con assegnazione di crediti). Partecipano: Avv. Marco Chiesara, presidente WeWorld Onlus, Avv. Silvia Belloni, consigliera dell’Ordine, Avv. Tatiana Biagioni, presidente del Comitato Pari Opportunità, Avv. Francesca Cunteri, vicepresidente del Comitato Pari Opportunità.
L’edizione speciale di “Exponi le tue idee” si intitola “#Metoo. Molestie sul luogo di lavoro: caccia alle streghe o problema vero?”. Una competizione educativa, rivolta alle scuole superiori, che prende forma in dibattito in cui due squadre si sfidano, argomentando e sostenendo prove e documenti, la posizione pro o contro su temi di attualità che contribuiscono ad accrescere il senso civico.
È cura del Festival dei Diritti Umani il talk “Per restarti vicino: storie di bambini, mamme e carcere” che accende i riflettori sulle sofferenze che la detenzione infligge alle madri e ai loro bambini. Due i casi esaminati: i Paesi Baschi dove la fine del conflitto non ha risolto completamente la condizione delle prigioniere politiche, spesso madri private della libertà; e l'esperienza dell'Icam di Milano, la struttura sperimentale dove le madri scontano la pena insieme ai loro figli in un ambiente meno opprimente di una cella. Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani, ne parla con Sara Majarenas, madre ed ex prigioniera basca e con Marianna Grimaldi, funzionario giuridico pedagogico Icam. A seguire la proiezione di “Los ninos de la mochila”, documentario sulla vita dei figli dei prigionieri politici legati al conflitto Basco: più di 100 tra bambini e adolescenti che per vedere i genitori devono percorrere ogni settimana centinaia di km.
In occasione del premio Fuoricinema-WeWorld assegnato al regista Marco Tullio Giordana (I Cento Passi, La Meglio Gioventù, Romanzo di una Strage), il regista è protagonista di una conversazione con il condirettore della Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli, cui segue la proiezione del suo ultimo film ‘Nome di donna’, sceneggiatura firmata dallo stesso Giordana con Cristiana Mainardi; con Cristiana Capotondi nei panni di una donna in grado di ribellarsi alla violenza e all’abuso di potere.
Sul tema degli Stereotipi di genere: chiacchierata semiseria con il Terzo Segreto di Satira
Il celebre collettivo di videomaker si racconta in una chiacchierata semiseria con Federico Russo, speaker di Radio Deejay, sugli stereotipi di genere a partire dal progetto “TSS on the road. An EU Aid Volunteers webseries”, la miniserie sulla loro esperienza con i rifugiati siriani in Libano e con le donne vittima di violenze aiutate nei progetti della Onlus GVC in Nicaragua.
“Proteggiamo le bambine. Il lato oscuro dello sport: il caso dell’equitazione” è il talk che parte dall’esperienza del movimento Cavallo Rosa, nato per denunciare casi di molestie nell’equitazione: attraverso la testimonianza di giovani amazzoni vittime di molestie, si vuole far luce su un fenomeno, purtroppo in aumento, e che necessita di norme, sanzioni e codici etici. Daniela Simonetti, caposervizio Sport dell’Ansa, modera il momento, che vede l’intervento, tra gli altri, di Roberto Samaden, direttore del Settore Giovanile di F.C Internazionale, del magistrato Paola Pendino, del criminologo Paolo Giulini e dello chef Filippo La Mantia, padre di un’amazzone, portavoce e testimonial del messaggio di Cavallo Rosa contro ogni forma di abuso e molestie nello sport.
Spazio al teatro sabato sera con lo show “Il cielo in una pancia” di Alessandra Faiella (nella foto) per la regia di Andrea Lisco e testo di Francesca Sangalli. Con la sua comicità spiazzante, Faiella racconta le fasi della vita di una donna – l’infanzia, l’adolescenza, la maternità – attraverso il punto di vista della sua pancia, che conserva ricordi e sensazioni d'amore, momenti di gioia, di paura, di dolore.
Tra le altre proiezioni in programma, tutte in anteprima nazionale: ‘Dolores’ di Peter Bratt su Dolores Huerta, femminista che nell’America degli anni ’50 fondò il primo sindacato dei contadini degli Stati Uniti sfidando tutte le convenzioni di genere e ‘Butterfly’ il docu-film su sacrifici, dolori e grandi soddisfazioni di Irma Testa, la giovanissima pugile napoletana, prima donna a essere stata selezionata per le Olimpiadi di Rio nel 2016.
Domenica 25 novembre in occasione della celebrazione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il WeWorld Festival dedica un approfondimento sul tema con questo talk: “Quando si chiude una porta: storie di donne e di violenza in Italia”, che vede confrontarsi Fabio Roia, magistrato penale del Tribunale di Milano, Simonetta Agnello Hornby, avvocata e scrittrice, Marco Chiesara, presidente WeWorld Onlus e Roberta Fiore, coordinatrice dello Spazio Donna di WeWorld a Scampia. Modera la giornalista Roberta Scorranese.
Con “Non ho l’età: quando a sposarsi è una bambina” si puntano i riflettori sul fenomeno delle “devadasi” e dei matrimoni precoci attraverso la testimonianza di Juliana Lohar, partner WeWorld India e Maddalena Spada di WeWorld Italia: la Onlus racconterà la sua esperienza in India e Nepal, con progetti volti ad aiutare le giovani vittime di sfruttamento sessuale o forzate in matrimoni precoci. Al talk partecipano anche Laura Silvia Battaglia, autrice con Paola Cannatella della graphic novel “La sposa yemenitaQ, la fotografa Alessandra Quadri, che ha raccontato la condizione delle donne e dei matrimoni infantili nelle aree desertiche del Rajasthan e Marco Pinna, redattore e photoeditor del National Geographic. Modera la giornalista Marilisa Palumbo.
“Avere 20 anni sul web, tra empowerment e stereotipi” questo il titolo del momento dedicato alle giovani generazioni, alle prese con nuove forme di comunicazione, quelle dei social network, nuove forme di violenza, come il cyberbullismo, ma anche nuovi modi di espressione dell’essere donne, libere e forti. A confronto sul tema le youtubers Muriel, Cleo Toms e Daria Bernardoni, editor in chief di Freeda.
Tra gli ospiti più attesi, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Samantha Cristoforetti (nella foto), nel 2014 a bordo della ISS con la missione Futura dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che è protagonista di una conversazione, con la giornalista Martina Pennisi, a tutto tondo durante la quale racconterà la sua esperienza professionale nelle sue molteplici sfaccettature.
Si intitola “Donne come noi” – tratto dall’omonimo libro-progetto scritto dalla redazione di Donna Moderna, che raccoglie le storie di 100 italiane contemporanee che hanno realizzato cose eccezionali (il libro è edito da Sperling&Kupfer) – il talk vedrà protagoniste tre donne (le cui storie sono contenute nel libro) che per entusiasmo, determinazione, talento e coraggio, sono riuscite a realizzarsi nel loro percorso personale e lavorativo: Alessandra Laricchia, prima e unica ranger italiana in Namibia, una vita spesa in e per l’Africa, Francesca Pardi, fondatrice con la moglie Maria Silvia Fiengo de Lo Stampatello, casa editrice che si occupa di rappresentare la realtà delle famiglie diverse da quelle tradizionali e di lottare contro ogni stereotipo di genere, e Paola Zukar, fondatrice di Big Picture Management, che segue i più importanti artisti hip-hop italiani, da Fabri Fibra a Marracash. Ad introdurle la giornalista di Donna Moderna Liliana Di Donato.
“Credevo che” è il titolo della performance work in progress di Simonetta Agnello Hornby con la regia di Filomena Campus: parole, musica e canto nella quale, la scrittrice e la regista e vocalist jazz condividono con il pubblico quello che la Hornby ha imparato in trent'anni di avvocatura a Brixton attraverso i clienti del suo studio legale, il primo in Inghilterra ad avere dedicato un settore ai casi di violenza domestica.
Donne forti dalle vite eccezionali o storie comuni, simboli quotidiani di empowerment femminile: sono queste le protagoniste delle pellicole in programma. Da ‘Dentro’ di Andres Arces Maldonado, crudo ma tenero racconto della sorellanza fra due donne, entrambe prigioniere del rapporto con il proprio marito, a ‘RBG’ di Julie Cohen, documentario campione di incassi in USA, dedicato alla vita e alla carriera di Ruth Bader Ginsburg, una delle quattro donne della Corte Suprema americana che per una vita si è occupata dei diritti delle donne promuovendo l'uguaglianza di genere, da ‘Lipstick under my burkha’ di Alankrita Shrivastava, drama comedy che raffigura la lotta di quattro donne indiane per la propria personale indipendenza, a ‘Seven Women’, il documentario su sette donne che si confessano davanti all’obiettivo della regista Yvonne Sciò, per chiudere con l’anteprima di ‘Cristallo’, Studio Universal (Mediaset Premium) di Manuela Tempesta che indaga sui meccanismi che innescano i comportamenti violenti, sottolineando la necessità di interventi tempestivi in grado di arginare i maltrattamenti subiti nella vita quotidiana.
Due le mostre in esposizione permanente durante la tre giorni negli spazi dell’UniCredit Pavilion: “Effetti collaterali, quando le donne non si danno per vinte” è il progetto fotografico della fotoreporter Isabella Balena per WeWorld Onlus che si sviluppa attraverso una serie di ritratti di donne che hanno deciso di non tacere, di non arrendersi, di contrastare violenza e stereotipi di genere. Donne che hanno subito violenza o che ne sono state testimoni, donne oggetto di stereotipi, combattive e in prima linea sui fronti della legge, della politica, della cultura, della medicina, dello sport. Una galleria tutta al femminile di eroine della quotidianità, alcune note, altre meno, tra le quali Emma Bonino, Ilaria Cucchi, Ivana Galli, Lucia Annibali, Matilde D’Errico, Ilaria Capua, Elisa Di Francisca.
Si intitola “Strati d’animo”, la mostra dell’artista milanese Chiara Corio, una trentina di quadri realizzati prevalentemente con materiali di riciclo che rappresentano una riflessione sulle esperienze che le donne vivono nel corso della loro vita, un invito per tutte le donne a parlare, a parlarsi, a mettere in comune idee, linguaggi, amori, gioie, sofferenze, che come strati si accumulano, si sovrappongono e si fondono a formare la coscienza di essere donna.
In occasione del WeWorld Festival venerdì 23 novembre allo spazio Tenoha di Milano si svolgerà anche la Charity Dinner organizzata da Food&Life a cura dello chef stellato Tano Simonato. La serata andrà a sostegno del progetto di WeWorld Onlus che si propone di prevenire e combattere lo sfruttamento sessuale delle bambine e delle donne negli slum di Goa e Bellary nello stato del Karnataka in India.
La partecipazione al WeWorld Festival è completamente gratuita.
Il programma completo è disponibile sul sito e in allegato
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