Cultura

Torino: presentato il Salone del Gusto 2006

"Il Salone del Gusto 2006, con la presenza negli stessi giorni di Terra Madre, dimostrerà che la qualità dev'essere accessibile a tutti, non élitaria né di nicchia. Parola di Carlìn Petrini

di Paolo Manzo

Nella Sala Gialla di Lingotto Fiere, oggi 31 maggio 2006 alle 15,30, si è svolta la presentazione del Salone del Gusto 2006, organizzato da Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food, in programma a Torino dal 26 al 30 ottobre. È stato Roberto Burdese ad aprire la serie degli interventi, spiegando le scelte e le novità che caratterizzano il Salone del Gusto 2006 al numeroso pubblico che riempiva la sala. «Siamo a 10 anni dalla prima edizione, e ripensando al 1996 possiamo dire che c’era già, in nuce, l’edizione di quest’anno. C’era la difesa della biodiversità e c’era anche l’obiettivo di indicare una strada, puntando sulla qualità e le piccole produzioni artigianali. Oggi il Salone ha scelto, sacrificando spazi espositivi commerciali a favore dei Presìdi e del rafforzamento del legame con Terra Madre, di dimostrare che è possibile fare sviluppo anche senza crescita». Il saluto della Città di Torino è stato portato da Elda Tessore, Assessore al Turismo e alla Promozione della Città, in rappresentanza di Sergio Chiamparino, neo-sindaco appena riconfermato e chiamato a colloquio nella capitale. «Il Salone del Gusto e Terra Madre insieme contribuiscono a valorizzare la vocazione turistica del nostro territorio» ha detto. «L’appuntamento di ottobre farà rivivere l’intensità mediatica delle Olimpiadi. La città sarà impegnata a organizzare e promuovere un clima di festa e di coinvolgimento; vorremmo che si riproponesse lo spirito di accoglienza dello scorso febbraio, quando Torino è diventata la capitale dello sport. Il cibo, la musica e lo sport sono il linguaggio comune del mondo. Torino sarà la capitale del gusto». Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, ha tenuto a confermare la centralità di questa manifestazione per l’istituzione regionale: «In questi anni il Salone del Gusto è sicuramente cresciuto in termini quantitativi e qualitativi e insieme al Salone anche il Piemonte è cresciuto. Questa regione» ha affermato «ha una vocazione alla qualità dei prodotti che sta scritta nel nostro passato ma la crescita è sempre un fatto collettivo. A questo stadio di elaborazione si è giunti grazie al concorso di molte intelligenze che hanno contribuito a valorizzare le colture tipiche del nostro territorio, promuovendone l’immagine, la sostanza e l’alta qualità. Terra Madre poi è diventata una filosofia, un modo di essere, un nuovo modo di pensare il produrre, l’economia. Ancora una volta il Salone del Gusto darà più qualità al sistema Piemonte, ancora una volta scommettiamo sulla forza del locale che è vincente». Infine Carlo Petrini ha voluto rivendicare il successo di un’idea che, dieci anni fa, era considerata un’utopia, portata avanti da un divertente gruppo di sognatori. «Invece il tempo e gli avvenimenti ci hanno dato ragione e hanno dimostrato che applicare modi di produzione industriale nel campo dell’agricoltura e del cibo non è una soluzione giusta e sostenibile per l’ambiente e per la società. Il Salone del Gusto quest’anno, con la presenza negli stessi giorni di Terra Madre» ha proseguito il Presidente di Slow Food «dimostrerà che la qualità è e deve essere accessibile a tutti, non élitaria né “di nicchia”. Abbiamo voluto coinvolgere il mondo contadino perché deve farsi carico della sostenibilità ambientale, senza la quale non c’è futuro per il nostro pianeta. È un’alleanza necessaria che deve intervenire anche nell’educazione delle nuove generazioni, per le quali la mancanza di legami con la terra e le dinamiche della produzione del cibo significa una perdita culturale e di salute pericolosissima. Terra Madre quest’anno rigenera il Salone del Gusto. La rete di Terra Madre, con la forza della globalizzazione virtuosa, aiuterà la produzione locale a resistere alla globalizzazione “cattiva” della pessima qualità e dell’ingiustizia sociale: il Salone del Gusto è il palcoscenico di questa economia».


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