Fondazioni bancarie

Torino, il conto di Palenzona fa 71

A tanto ammontano, in milioni di euro, le erogazioni di Fondazione Crt nell'esercizio 2023. A Palazzo Perrone, a un anno dal suo insediamento, l'ex-presidente di Unicredit presenta un consuntivo molto lusinghiero. Patrimonio netto a quota 2,5 miliardi (+6,6% rispetto al 2022). I risultati resi possibili dalle ricche cedole di dividendi staccate dalle partecipate (138,9 milioni di euro contro i 108 del 2022)

di Giampaolo Cerri

Palenzona, buona la prima. A quasi un anno dal ritorno, con elezione un po’ a sorpresa alla presidenza – fu il 18 aprile dell’anno scorso come scrivemmo qui – l’ex vicepresidente di Unicredit espone un risultato della gestione di Fondazione Crt davvero lusinghiero.

Come spiega una nota, «salgono a 71 milioni di euro le risorse erogate sul territorio nello scorso anno. Una crescita della ricchezza distribuita che si deve agli ottimi risultati del bilancio consuntivo 2023, approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione».

L’esercizio si è infatti chiuso con un avanzo di 121 milioni di euro e con una posizione finanziaria netta che si è attestata a 652 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 569 milioni del 2022. «In evidenza», prosegue la nota, «anche l’incremento del patrimonio netto che, a fine dicembre, ha raggiunto quota 2,5 miliardi di euro (+6,6% rispetto ai 2,3 miliardi registrati nel 2022). Il patrimonio investito supera invece i 3,6 miliardi di euro a valori di mercato».

Cresce anche il fondo di stabilizzazione

Anche il fondo di stabilizzazione, che tutela lo svolgimento dell’attività istituzionale di Fondazione Crt, è stato incrementato di 11,2 milioni e al 31 dicembre 2023 ammontava a 169 milioni di euro (158 milioni nel 2022). «Una scelta», spiegano da Palazzo Perrone, sede torinese della storica fondazione, «frutto di una gestione prudente ma, al tempo stesso flessibile ed efficiente, capace di ottimizzare la combinazione tra redditività e controllo del rischio, orientata a diversificare il portafoglio degli investimenti, a conservare nel tempo il valore del patrimonio e a fornire le risorse per l’attività istituzionale, anche rafforzando l’azione della Fondazione e degli enti ad essa collegati».

FABRIZIO PALENZONA FOTO DI © GENNI/AG.SINTESI

Lo stesso Palenzona non fa il falso modesto e rivendica il risultato: «Il 2023 ci ha permesso di tracciare la nuova rotta di Fondazione Crt, che ha aumentato le risorse destinate al territorio, puntando al contempo a mantenere un livello di erogazioni stabile nel tempo», commenta, aggiungendo che, «l’obiettivo è far diventare la Fondazione, non solo un punto di riferimento per le iniziative a supporto del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma anche un presidio di stabilità economica e finanziaria che possa intervenire a sostegno del territorio anche nelle fasi congiunturali più complesse».

Cedole ricche

Dietro l’ottimo risultato c’è un l’incremento del 28% delle cedole incassate rispetto all’esercizio precedente, vale a dire le partecipazioni hanno fruttato di più. Fondazione Crt lo dice, in trasparenza: «I dividendi introitati hanno raggiunto 138,9 milioni di euro, rispetto ai 108,4 milioni dell’esercizio 2022, principalmente grazie al miglioramento dei flussi da parte di Unicredit e Mundys (la società aeroportuale che gestisce gli scali di Fiumicino, Ciampino e altri all’Estero, ndr)».

Questo fattore, oltre a un positivo andamento della gestione del portafoglio stesso, «ha portato a 71 milioni di euro le risorse destinate all’attività istituzionale», ma anche a «significativi accantonamenti destinati alle riserve patrimoniali: 24,1 milioni di euro alla riserva obbligatoria e 18,1 milioni di euro alla riserva per l’integrità del patrimonio, a cui si aggiungono 4,3 milioni di euro destinati al Fondo per il volontariato e 0,2 milioni di euro al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’Acri».

Nello spefico, nel corso del 2023, Fondazione Crt ha deliberato risorse a favore dell’attività istituzionale per 66,9 milioni di euro, «rendendo possibili oltre 1.300 progetti in molteplici ambiti, capillarmente distribuiti sul territorio (con un aumento dell’8,6% a 42mila euro dell’erogazione media per intervento deliberato rispetto al 2022)».

I successi del “camionista”

Palenzona, classe 1953, da Novi Ligure (Al), chiamato dai detrattori “il camionista” solo per il fatto che il suo primo impiego – da laureato in legge – fu in una società di logistica; talvolta attaccato nel mondo finanziario per il suo esser stato politico – nato “aclista” fu sindaco dc di Tortona – Palenzona, dicevamo, va diritto all’obiettivo: rendere la fondazione un attore importante per i territori, con un ruolo più attivo e diretto che nel passato.

La foto di apertura è un frame del video Palazzo Perrone di San Martino.


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