Non profit
Torino, fare musica in sala scocche.
Lassessore piemontese alla Cultura vuole trasformare aree industriali dismesse in luoghi di aggregazione per giovani. Con 25 miliardi.
Una sala d?incisione per musicisti etno nel quartiere torinese a rischio di Borgo Dora, oppure un immenso Internet Café al posto di una fabbrica dismessa dell?indotto Fiat a Grugliasco, o ancora una sala convegni con annesso refettorio come punto d?incontro per giovani di tutto il mondo in provincia di Biella: sogna a occhi aperti, ma non tanto, Giampiero Leo, 48enne assessore alla Cultura, istruzione e spettacolo, all?inizio del suo secondo mandato nella giunta di centrodestra della Regione Piemonte. Nella Torino da poco orfana della monocultura della grande fabbrica, capitale italiana del volontariato nel segno dei santi sociali prima, del Sermig di Ernesto Olivero e del Cottolengo di suor Giovanna Galli oggi, spicca una realtà giovanile povera di luoghi e riferimenti.
«La maggior parte dei giovani, in particolare quelli scettici verso l?attuale società dei consumi», spiega Leo, «respinge il nichilismo di alcuni centri sociali, ma guarda anche con diffidenza alla possibilità di fare cultura oggi: eppure la storia c?insegna che ogni avanguardia artistica senza giovani non sarebbe mai nata». È proprio a questi giovani, animati dal desiderio di creare progetti culturali e sociali, che si rivolge un provvedimento legislativo dello scorso 10 agosto: la Giunta del Piemonte ha messo a disposizione delle associazioni giovanili del territorio 25 miliardi da investire in cinque anni per interventi a sostegno del recupero e ammodernamento di strutture o immobili che diventino sede di attività culturali, didattiche, pedagogiche e di spettacolo. Il regolamento attuativo prevede, ad esempio, di finanziare la nascita di sale per concerti, teatri, sportelli informativi e spazi per attività creative multimediali, tutte gestibili da cooperative di giovani, cooperative sociali, associazioni di volontariato e studentesche, purché senza fini di lucro. «L?obiettivo mio e del governatore Enzo Ghigo», confessa Leo, «è di favorire la creatività, il bisogno di scambiare idee, l?aspetto conviviale e ludico, insomma le prerogative dei giovani che rifiutano di chiudersi in se stessi e vogliono cambiare il mondo che li circonda».
«Mi attendo» conclude convinto l?esponente di Forza Italia, «una risposta favorevole dal volontariato e dai molti operatori culturali della regione».
Dalle borse di studio per studenti universitari (54 miliardi erogati nel 2000 con un massimo di sei milioni a testa) all?imminente legge regionale sui bonus scolastici, che comporterà il rimborso delle quote per le famiglie meno abbienti che optino per gli istituti non statali e sarà votata anche da Margherita e Popolari: ecco il ruolino di marcia di quest?uomo politico che, dietro le maniere cortesissime, nasconde un carattere forte ed è stimato anche da avversari politici, come il nuovo sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Ora, con questa proposta, Leo è convinto di strappare un buon numero di giovani dalla routine casa-famiglia-bar-discoteca, offrendo loro l?alternativa di un centro comune per progettare insieme il futuro.
(Renato Tubère)
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.