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Torino: conclusa prima giornata di “Young Words Happening”

Giovani di tutto il mondo si sono incontrati nel primo "electronic Town Meeting" italiano, scambiandosi dubbi, idee e proposte in un inedito tentativo di democrazia dal basso.

di Daniele Biella

TORINO – Non è stato facile, ma lo scopo si può considerare raggiunto.
Raggruppare duemila giovani, di diversa provenienza, in un unico luogo, farli riflettere e discutere per una giornata intera, era un?impresa tanto innovativa quanto ardua.
Ma tutto ha funzionato secondo i piani degli organizzatori di questo Young Words Happening, a cominciare dalla tempistica e dagli strumenti tecnologici d?alto livello impiegati: computer in rete wireless, telecomandi per dare le proprie preferenze a determinati quesiti, riassunti telematici in tempo reale.

L?e-TM, electronic Town Meeting, era proprio questo: tecnologia d?avanguardia, mai usata in Italia, messa dal comune di Torino al servizio del cittadino (in questo caso, di età compresa tra i 18 e i 35 anni) per sperimentare la ?democrazia partecipativa?, la possibilità di prendere decisioni in maniera diretta, attraverso la formulazione di proposte messe poi di fronte all?inappellabilità della votazione popolare.

DI prima mattina, i partecipanti sono arrivati alla spicciolata nella piazza principale della città, dove sotto un?enorme tendone sono stati suddivisi in gruppi di discussione, una decina di persone ciascuno. Chi in italiano, chi in inglese (il 15 per cento dei presenti non era italiano), ogni gruppo ha discusso simultaneamente in tre sessioni principali su altrettanti temi, ogni volta seguiti da esperti in materia. Vediamo come è andata.

1. Lo sviluppo
Marina Ponti, responsabile Onu della campagna per gli Obiettivi del Millennio, ha lanciato la tematica ragionando sul concetto di povertà, intendendola più in termini di qualità che di quantità: ?E? la mancanza di diritti, di opportunità, di partecipazione, quindi di voce?, ha detto ai partecipanti.
I quali hanno poi redatto proposte inerenti l?importanza di: garantire a tutti i bisogni primari; libertà di scelta del modello da seguire (in aperto contrasto con la tanto discussa esportazione della democrazia); diffondere modalità più eque e sostenibili nella distribuzione dei prodotti e delle ricchezze. ?E la salvaguardia di ogni cultura?, ha aggiunto Sergio Marelli, Presidente Focsiv, presente ai lavori.

2. L?informazione
?Il 90 per cento della popolazione non ha accesso a Internet ? ha detto David Randall, noto giornalista inglese, autore de ?Il giornalista quasi perfetto? ? come possiamo raggiungerli??.
Provocati da questa informazione d?apertura, i partecipanti hanno cercato di individuare il ruolo dell?informazione nel mondo attuale. A volte con accese discussioni e diverse vedute, i temi trattati hanno messo in luce l?importanza del libero accesso alle fonti della notizia, senza condizionamenti di gruppi di potere. Molto sentito è stato il problema del linguaggio: per attirare i giovani chi lavora nei media deve parlare la ?loro? lingua, partire dai loro interessi, per poi magari stimolarmi su altre tematiche.

3. L?integrazione
Tariq Ramadan, affermato islamologo, ha aperto la discussione con questa frase: ?Non basta la tolleranza verso l?immigrato ? ha detto ? ci vuole il rispetto, attraverso la conoscenza della sua cultura?.
I giovani hanno affrontato il tema alla luce di ciò, sottolineando il ruolo dell?educazione come strumento di conoscenza e accettazione della diversità, e rimarcando la necessità di garantire i diritti e la tutela sociale degli stessi immigrati, senza distinzioni. Gli stranieri presenti hanno rappresentato un valore aggiunto alla discussione, portando come esempio d?integrazione gli esempi personali.

A conclusione, Ernesto Olivero, presidente dell?associazione pacifista Sermig, ha stimolato i giovani a vedere nel Young Words Happening un punto di partenza per costruire un futuro migliore, attraverso un presente più giusto basato come sullo sviluppo sostenibile e il dialogo interreligioso.

A lavori conclusi, le facce dei presenti erano provate, ma la consapevolezza di non avere passato una giornata qualsiasi metteva in secondo piano la stanchezza.
Domani e sabato si replica, con incontri di approfondimento sui tre temi condotti da altri opinionisti autorevoli, tra cui i giornalisti Giulietto Chiesa, Miriam Giovanzana e Ignacio Ramonet.

Per concludere, alcuni dati sugli stessi partecipanti: più donne che uomini (68 e 32 per cento); molti giovanissimi (il 57 per cento aveva tra i 18 e i 21 anni) e studenti (71 per cento); la religione cristiana la più diffusa (63 per cento; 2 per cento di musulmani, mentre il 20 per cento non ha espresso preferenze).
Sono stati 250 i volontari che hanno aiutato, con varie mansioni; 70 i tecnici; 20 le organizzazioni no profit che hanno aderito all?iniziativa.

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