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Social Procurement

Torino buys social: tutto incluso

La nuova sfida di Torino Social Impact è un portale sperimentale che punta a favorire gli acquisti sociali delle imprese. Attenzione al profitto e attenzione al sociale per promuovere il potenziale di collaborazione ancora inespresso tra imprese profit e organizzazioni dell'economia sociale

di Daria Capitani


Non accetta compromessi la nuova sfida di Torino Social Impact. Attenzione al profitto e attenzione al sociale, all included. Nessuna rinuncia. Il brand collettivo nato all’ombra della Mole, che coinvolge oltre 300 aziende e istituzioni pubbliche e private per promuovere l’ecosistema locale per l’economia sociale, lancia con un messaggio forte e chiaro Buy Social Torino, il portale sperimentale che punta a favorire gli acquisti sociali delle imprese.

«Si tratta di un’azione che fa parte di un programma più articolato che Torino Social Impact dedica al social procurement, ovvero gli acquisti sociali», spiega Raffaella Scalisi, senior advisor di Torino Social Impact. «Quando un’azienda decide di introdurre gli acquisti sociali nella propria catena di fornitura, continua a cercare il miglior prodotto o servizio al prezzo più conveniente, ma considera anche gli impatti sociali che potrà generare rivolgendosi a un’imprenditorialità che pratica inclusione lavorativa di persone svantaggiate, persegue altri fini a impatto sociale o integra criteri sociali nelle procedure di selezione dei fornitori». Finanziato dalla Commissione europea, il progetto Buy Social (realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo) sboccia oggi dopo due anni di semina.

«Nel 2021 abbiamo condotto un’indagine in collaborazione con l’associazione Isnet di Bologna che ha coinvolto circa 200 aziende profit e un centinaio di imprese sociali sulla propensione agli acquisti sociali e sul tipo di collaborazioni esistenti. Ne è emerso un quadro con tre elementi distintivi sulla temperatura della relazione tra impresa a impatto sociale e impresa for profit sul territorio della Città Metropolitana di Torino: pregiudizi su efficienza, qualità, prezzo e rapidità gestionale, scarsa conoscenza degli ambiti di potenziale collaborazione, ma anche una buona disponibilità a proseguire il dialogo da parte di entrambe le tipologie di attori, imprese profit e imprese sociali».

Quando un’azienda decide di introdurre gli acquisti sociali, continua a cercare il miglior prodotto o servizio al prezzo più conveniente, ma considera anche gli impatti sociali che potrà generare

Da qui è iniziato un lavoro basato sulla formazione, la promozione e la conoscenza: «Abbiamo vinto un bando europeo dedicato al social procurement in ambito privato che ci ha permesso di mettere in piedi un percorso di rafforzamento delle capacità delle imprese sociali, una serie di incontri be to be tra imprenditoria sociale e profit, oltre a un ciclo di webinar formativi organizzati con le Unione Industriali di Torino nell’ambito di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024 dedicati proprio al social procurement. Il portale Buy Social si inserisce in questo cammino ed è oggi uno strumento a disposizione nel reperimento degli attori dell’economia sociale: un unico luogo in cui, seguendo modelli internazionali come Buy Social Uk o Buy Social Canada, è possibile trovare le informazioni su beni e servizi nel contesto dell’imprenditorialità sociale, conoscendone in anticipo la missione, il servizio e i prodotti offerti». Scalisi pone un’avvertenza: «Il portale è sperimentale ma estremamente utile per affrontare la fase di transizione prima che il tema venga analizzato in maniera più strutturata a livello nazionale e dal sistema istituzionale».

Centrale per Buy Social è la campagna di comunicazione: «Abbiamo adottato un linguaggio visivo e semantico che si allontana un po’ dalle scelte promozionali consuete nell’ambito dell’economia sociale e assume uno stile più vicino a campagne proprie del profit tradizionale per parlare a un pubblico più ampio». L’obiettivo è quello di promuovere il potenziale di collaborazione non ancora espresso tra le imprese tradizionali e le organizzazioni dell’economia sociale, che può essere decisivo per costruire un’economia più sostenibile e resiliente nell’Unione Europea.

Nel portale (consultabile a questo link) sono presenti differenti realtà di imprenditorialità sociale, quali cooperative e imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale che lavorano nei settori legati all’economia circolare. La piattaforma permette di filtrare in base al servizio o prodotto offerto, al tipo di impresa e alla missione sociale prevalente. Un ponte tra due mondi che possono condividere obiettivi e strategie. Tutto incluso.

Le immagini sono di Torino Social Impact.


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