Formazione

Torino 2006: la metà dei siti è accessibile

Primo resoconto della Consulta per le Persone in Difficoltà, l'associazione incaricata di valutare l'accesibilità delle strutture olimpiche

di Stefano Arduini

La metà dei 3.000 siti monitorati finora in Piemonte dalla “Consulta per le Persone in Difficoltà” è accessibile. Questa l’ indicazione che Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta, trae dalla chiusura della prima fase del progetto “Piemonte per tutti – 2006 senza barriere” che la sua associazione sta realizzando per conto della Regione. Partita a novembre 2002 e ultimata nel luglio scorso, la prima tranche della mappatura è stata sostenuta da un finanziamento regionale di 200 mila euro. “I nostri verificatori spiega il presidente della Consulta hanno operato in modo professionale, sulla base di un modello di indagine elaborato dal Politecnico di Torino. I risultati raccolti finora ci dicono che i siti privi di barriere architettoniche sono circa il 50 per cento”. Buona la disponibilità degli esercenti – per la maggior parte negozianti, ristoratori e albergatori – che hanno accolto positivamente i controlli dei verificatori della Consulta. Qualche eccezione soltanto nelle grandi città: “Nei capoluoghi di provincia dice Paolo Ferrero – abbiamo incontrato qualche diffidenza, nonostante il regolare attestato della Regione che presentiamo quando entriamo nei locali”. La seconda fase del progetto, che avrà inizio con la firma del protocollo “Piemonte per tutti – 2006 senza barriere”, si chiuderà verso aprile 2004 e costerà circa 300 mila euro. Circa 35 rilevatori sono stati appositamente formati e completeranno la mappa del Piemonte senza ostacoli architettonici. “Alla fine continua Ferrero produrremo otto guide, una per provincia, che saranno aggiornate di continuo. I dati verrano poi raccolti in un data base informatico e potranno essere consultati anche online”. Questi strumenti serviranno per informare sull’ accessibilità di uffici e locali pubblici in vista dell’ appuntamento a cinque cerchi. “Vorrei che nel 2006 – prosegue Ferrero – i visitatori possano avere informazioni sulla situazione di accessibilità delle strutture, dei locali pubblici, degli alberghi o dei negozi piemontesi, magari utilizzando semplicemente il telefono cellulare”. In fase di sviluppo, però, c’ è anche un altro progetto. “In primo luogo dice il presidente della Consulta vorremo creare un osservatorio permanente sull’ accessibilità. E poi tornare negli esercizi pubblici non accessibili per aiutare i commercianti a rendere i loro locali fruibili anche da chi si muove in carrozzina”. Nel breve periodo l’ organismo guidato da Paolo Ferrero, che raccoglie un’ ottantina di associazioni attive nel volontariato e nell’ assistenza, punta a ottenere anche un miglioramento della normativa regionale relativa agli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche: “Abbiamo sollecitato l’ assessore regionale Racchelli – conclude – ad ampliare il fondo disponibile e a estenderlo anche a caffé e ristoranti. In molti casi bastano poche migliaia di euro per acquistare una pedana”.


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