Salute

Topo Gigio spodesta il sociale

Uic, Acnur e Fao avevano spot previsti sulla Rai, ma l'influenza A ha congelato tutto. E addio raccolte fondi.

di Sara De Carli

Topo Gigio spodesta tutti. In Rai tutti gli spot sociali sono bloccati perché la campagna di informazione sull’influenza A si è mangiata tutti gli spazi messi disponibili: almeno sei spot al giorno, su ciascuna rete. A denunciarlo è l’Unione italiana ciechi, che aveva concordato con il Segretariato sociale della Rai la messa in onda di un suo spot in coincidenza con la campagna di raccolta fondi, dal 1 al 20 ottobre, volta alla costruzione di un centro di alta specializzazione per la riabilitazione e l’integrazione sociale per i ciechi pluriminorati.

A settembre lo spot era stato autorizzato dal Segretariato sociale, poi l’ufficio legale della Rai aveva chiesto di modificarlo, togliendo il numero a cui mandare l’sms solidale: le modifiche sono state fatte, ma lo spot ha continuato a non andare in onda. Fino a che, all’inizio di questa settimana, è stato svelato l’arcano: tutti gli spot sociali sono bloccati da Topo Gigio. Grande la delusione dell’Unione italiana ciechi, secondo cui il ritardo nella messa in onda dello spot «predisposto con sacrifici economici e organizzativi, pregiudica gravemente l’esito della campagna».

Carlo Romeo, responsabile del Segretariato sociale Rai, allarga le braccia: «Le campagne della Presidenza del Consiglio hanno la precedenza, tutti gli spot sociali sono congelati fino al 29 ottobre, speriamo poi di riprendere la programmazione». Speriamo? «Ci auguriamo, perché se la programmazione dello spot istituzionale fosse prolungata, dovremo rinviare ancora».

Accanto a Uic ci sono, nel freezer, due big: l’Acnur e la Fao, due agenzie dell’Onu. Anche per loro, un danno non da poco: proprio in questi giorni, in occasione della Settimana mondiale dell’alimentazione, la Fao ha riunito a Roma i massimi esperti mondiali sull’alimentazione, nel forum How to feed the wordl, lanciando un allarme per il 2050. E proprio domani si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione 2009. Ma niente spot.

Anche Bepi Nava, capo ufficio stampa della Rai, non vede alternative: «Risposte non ne abbiamo, se non che sugli spot della Presidenza del Consiglio abbiamo un obbligo di contratto, mentre lo spazio per gli spot sociali, che sono trasmessi gratuitamente dietro approvazione del segretariato sociale, sono a discrezione dei palinsesti».

Stop. Uno spiraglio, Romeo lo vede per settimana prossima, dal 19 al 25, quando «speriamo di riuascire ad inserire qualcosa». Peccato però che a pagare il conto del dilagare di Topo Gigio siano stati esclusivamente gli spot sociali: possibile che non si poteva far saltare neanche una pubblicità? «L’unica cosa che mi sento di dire è che il nuovo contratto di servizio deve prevedere anche la regolamentazione di situazioni del genere, altrimenti ci ridurremo a una guerra tra poveri», dice Romeo.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.