Economia
Tommaso Daniele guida alla conoscenza della nuova banconota da 5 euro
Il presidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti spiega le caratteristiche di accessibilità e racconta l'apporto alla nuova emissione da parte dell'Unione Europea Ciechi
«Ciò che più ci interessa sottolineare è che, anche nell’emissione della seconda serie dei biglietti in euro, si è tenuto conto delle nostre speciali esigenze. Un lavoro che è stato portato avanti dalla European Blind Union – EBU», considera Tommaso Daniele, presidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti.
«Il partenariato con l'Unione Europea Ciechi, che rappresenta 7 milioni di non vedenti e di ipovedenti in Europa, è stato lungo e fruttuoso. La progettazione grafica delle nuove banconote e monete, che si avvale delle caratteristiche di autentificazione più avanzate, prende in considerazione le particolari esigenze dei non vedenti e degli ipovedenti. L'utile input fornito dall'EBU si è basato sul principio che "buone caratteristiche di progettazione per i minorati della vista significano una buona progettazione per tutti», aggiunge Daniele.
Rispetto alla prima serie, la banconota da 5 euro presenta novità interessanti: per gli ipovedenti il valore è stato realizzato in carattere ingrandito, per i non vendenti, sul bordo del foglio ci sono trattini a lisca di pesce, realizzati in rilievo.
In particolare, Tommaso Daniele spiega le caratteristiche di accessibilità.
«Per facilitare gli ipovedenti, sul fronte delle banconote, le cifre, che indicano il valore in euro dei biglietti, sono state realizzate a dimensioni ingrandite. Inoltre i biglietti di taglio vicino come i 10 e i 20 euro, hanno colori contrastanti. I 5 euro sono grigi, i 10 euro rossi e i 20 euro blu».
«Per agevolare i non vedenti, le banconote avranno dimensioni diverse, a seconda del taglio. Recano marcate a rilievo le cifre che ne indicano il valore. Come ulteriore ausilio, lungo i bordi delle banconote sono impressi, in tutti i tagli della seconda serie, degli elementi a rilievo, percepibili al tatto».
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