Sostenibilità
Toia: anche noi di S&D insoddisfatti del voto parlamentare
Lettera aperta dell'eurodeputata del Pd che sottolinea «insieme ai Verdi abbiamo tenuto una posizione avanzata, non associateci al giudizio di un Parlamento che non ha capito l'importanza del voto»
di Redazione
Ho letto su Vita.it l'articolo relativo al voto sui biocarburanti, avvenuto in Parlamento Europeo mercoledì e condivido il giudizio negativo e di delusione rispetto a quella che è definita «un'occasione persa dal Parlamento».
Penso anche io che il Parlamento abbia perso un'occasione importante: potendo fare una scelta coraggiosa ha modificato i tetti oggi in vigore, ma non ha fatto abbastanza e non ha avuto il coraggio di una scelta netta.
Le opzioni in campo erano diverse:
- proposta della commissione industria, ricerca ed energia di passare dal 10% (dei biocarburanti sul totale di energie rinnovabili nel settore trasporti) al 6,5% per quanto riguarda i biocarburanti di prima generazione
- commissione ambiente che proponeva il tetto a 5,5%
- posizione della relatrice Lepage che proponeva un tetto del 6%.
Nel corso del voto il mio gruppo S&D ha votato contro la posizione di Itre e quella della relatrice per attestarsi sulla posizione della commissione ambiente.
Come sapete invece è passata la proposta della relatrice che certo é meno peggio della posizione di Itre, ma che non soddisfa neppure noi.
Anche per quanto riguarda l'ILUC noi abbiamo tenuto una posizione coerente con quella delle associazioni Oxfam e Action Aid.
Ci terrei che fosse chiarita questa diversità di comportamenti di voto e di posizioni perché non mi sembra giusto che il nostro gruppo, che insieme ai Verdi ha tenuto una posizione avanzata, sia associata al giudizio di un Parlamento che non ha capito l'importanza del voto e della difesa del cibo e della terra di fronte alle "invadenze" di chi vorrebbe sfruttarla a fini impropri.
Abbiamo insistito con i nostri emendamenti sulla valorizzazione dei biocarburanti di nuova generazione e di fronte a chi ci rimproverava di non tener conto delle esigenze industriali e occupazionali del settore e quindi di mettere a rischio gli investimenti fatti (spesso anche con contributi pubblici) abbiamo risposto esattamente quello che è scritto nell'articolo e cioè che il settore, anche nella prima generazione, ha un margine di crescita ancora possibile, essendo oggi al di sotto anche della più restrittiva delle ipotesi di tetto sopra descritte.
La strada non è conclusa, ma certamente oggi è grandemente a rischio perché la negazione del mandato a trattare alla relatrice (per un solo voto) non fa ben sperare.
La battaglia ora si sposta al Consiglio e anche io mi riprometto di sollecitare i ministri interessati affinché siano pienamente edotti e possano sostenere una posizione in linea con chi crede che il cibo non debba essere sacrificato per l'energia.
Cibo ed energia sono due elementi indispensabili e non devono entrare in conflitto tra loro.
Patrizia Toia
Responsabile industria, ricerca, energia e sviluppo sostenibile S&D
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