Politica
Toh, chi si vede i centri di servizio
Ho saputo che recentemente sono stati istituiti cinque Centri di servizio della Regione, in Lombardia, nelle città di Milano, Bergamo, Cremona, Varese e Mantova. Vorrei avere qualche informazione in p
Centri di servizio per il volontariato non sono una novità assoluta, in quanto sono stati previsti dalla legge 266/91 come una risorsa da mettere a disposizione delle organizzazioni di volontariato. Dunque, la loro nascita era programmata già da alcuni anni.
Tuttavia, la loro realizzazione concreta fatica a decollare nel territorio italiano. Ne sarebbero già dovuti nascere in tutte le regioni, ma in realtà non è stato così.
Ad oggi, i Centri di servizio sono stati avviati in Emilia Romagna, in qualche provincia del Veneto, mentre in Liguria si stanno approntando e in Lombardia verranno realizzati e saranno operativi nei primi mesi del 1998.
La gestione dei fondi necessari per dar vita ai Centri di servizio spetta, come recita l?articolo 15 della legge 266/91, ad un Comitato di gestione regionale composto da rappresentanti delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, dai rappresentanti delle fondazioni delle Casse di risparmio, del ministero e della Regione. La realizzazione tecnico organizzativa dei Centri può avvenire, come nel caso della Lombardia o della Liguria, attraverso la costituzione di un?associazione o di un coordinamento di secondo livello (associazione di associazioni di volontariato) che individua le figure principali e i ruoli indispensabili e necessari per il funzionamento del Centro. Qual è l?attività specifica dei Centri di servizio? È soprattutto quella di offrire servizi in senso proprio alle organizzazioni di volontariato.
Si tratta, ad esempio, di consulenza legale, aiuto di tipo gestionale ed organizzativo e sostegno alle attività formative che le associazioni promuovono con più frequenza.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.