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Togo: presidenziali ad alto rischio

Salgono tensione e confusione all'interno del regime togolose in vista delle elezioni che dovrebbero svolgersi in fine settimana

di Joshua Massarenti

“Non voglio veder precipitare il mio Paese nell’abisso. Queste elezioni sono a rischio di spargimento di sangue. E’ quindi fondamentale che il presidente della Repubblica ad interim prenda pienamente coscienza dei rischi che si profilano all’orizzanto ponendo un termine a questo suicidario processo elettorale. Il Togo dovrebbe essere traghettato per uno o due anni da un governo transitorio guidato da un leader dell’opposizione”.

Queste le parole spese a sorpresa ieri notte dal Ministro dell’interno, il comandante François Esso Boko, in una conferenza surreale a cui hanno assistito diplomati dell’Ue, dell’opposizione, della stampa nazionale e internazionale. A meno di 48 ore dello scrutinio, le dichiarazioni tenute dal ministro hanno sopreso davvero tutti. Non solo perché Esso Boko per le sue posizioni non proprio democratiche, ma soprattutto perché in qualità di ministro dell’interno è chiamato a garantire il buon svolgimento della tornata elettorale.

Dimettendo su due piedi il suo ministro, l’attuale presidente ad interim togolese ha già fatto sapere che lo scrutinio del 24 aprile si terrà regolarmente.

Da oltre due mesi il Togo è attraversato da forti tensioni sociali, iniziate all?indomani della morte del presidente Etienne Gnassingbé Eyadema, scomparso dopo 38 anni al potere. Dopo il decesso, avvenuto il 5 febbraio scorso, i vertici militari nazionali hanno rapidamente messo al suo posto il figlio Faure Gnassingbe; una nomina forzata e incostituzionale definita da più parti un “colpo di Stato” o una “mascherata”. Dopo fortissime pressioni internazionali e sanzioni politiche ed economiche, che di fatto avevano completamente isolato Lomé, Faure ha infine rassegnato le dimissioni dalla presidenza, poco dopo essere stato scelto dal partito di governo come candidato alle presidenziali.

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