Mondo

Togo: Il destino di Gbassingbé nelle mani dell’Ua?

Riunito il Consiglio di sicurezza dell'Unione africana per decidere nuovi possibili sanzioni contro il nuovo regime togolese, giudicato illegittimo dal presidente dell'Ua

di Joshua Massarenti

”Su quale base Faure può rimanere al potere? Non poggerebbe su una base legale”. Così il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Alpha Oumar Konarè, è tornato a chiedere sulle frequenze di Radio France International le dimissioni del presidente del Togo Faure Gnassingbè, contestato dai partiti dell’opposizione e bersaglio di critiche da parte della comunità internazionale per la sua nomina a capo di Stato poche ore dopo la morte del padre. Per la sua designazione, lo scorso 5 febbraio, il Parlamento aveva modificato la costituzione, autorizzando Gnassingbè a subentrare al padre fino alla fine del mandato, che scade nel 2008.

Per oggi è prevista ad Addis Abeba una seduta della commissione Sicurezza e Pace dell’Ua con all’ordine del giorno la crisi scoppiata nel paese africano. L’organizzazione panafricana ha già appoggiato le sanzioni imposte dall’Ecowas, la comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale, e nella seduta di oggi potrebbe decidere per l’imposizione di ulteriori provvedimenti. La decisione del governo di Lomè di convocare nuove elezioni presidenziali entro due mesi era stata bocciata senza mezzi termini dai leader africani, che hanno deciso di procedere con le sanzioni, che prevedono l’embargo di armi e il divieto per gli esponenti del governo togolese di spostarsi nella regione.

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