Formazione

Togo: continua fuga della popolazione

Continua a crescere il numero di persone in fuga dalla condizione di insicurezza generale in Togo secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

di Emanuela Citterio

Continua a crescere il numero di persone in fuga dalla condizione di insicurezza generale in Togo, esplosa dopo l’annuncio, martedì scorso, dei risultati delle elezioni. A riferirlo oggi è l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), secondo il quale complessivamente 5.754 rifugiati sono arrivati nel vicino Benin, mentre in Ghana, altro stato confinante con il Togo, sono stati registrati altri più di 600 nuovi arrivi. Ma è il Benin che continua a ricevere la parte principale del flusso. “L’Unhcr sta esortando i politici togolesi a trovare una soluzione pacifica all’attuale crisi e di evitare di innescare un’emergenza umanitaria” rende noto in un comunicato l’agenzia dell’Onu, che il prossimo fine settimana invierà in Benin un team d’emergenza composto da tre operatori per rafforzare la propria presenza sul posto”. “Da ieri, 700 rifugiati, soprattutto donne e bambini, sono stati trasferiti dall’area di frontiera di Hilakondji, tra Togo e Benin, nel campo di Come, a ottanta chilometri dalla capitale beninese Cotonou. Altri 600 rifugiati si trovano nell’area di frontiera e hanno trovato alloggio presso una chiesa, mentre i restanti sono stati ospitati da famiglie locali. Tra togolesi e beninesi del sud vi sono stretti legami tribali e familiari, così molti rifugiati ricevono assistenza nell’ambito della loro rete familiare allargata”. “Entro la giornata di oggi sarà pronto un altro campo, a Lokassa, capace di ospitare circa mille rifugiati. La fornitura d’acqua e gli impianti igienico sanitari sono già pronti, mentre le tende sono state allestite questa mattina dall’esercito beninese”. I rifugiati hanno ricevuto pasti caldi grazie alla rete Caritas. Molti rifugiati hanno riferito ad operatori Unhcr che preferiscono restare nell’area di frontiera per vedere se entro pochi giorni la situazione tornerà sufficientemente tranquilla per poter rientrare a casa. I vertici dell’Unhcr si dicono preoccupati “per le condizioni di circa 1.200 cosiddetti rifugiati ‘urbani’ di varie nazionalità (provenienti soprattutto da Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Costa d’Avorio) che vivono nella capitale togolese Lomé”.


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