Economia

Titoli, cambi, conti correnti Cosa cambia con l’euro

Cosa comporterà l'entrata in vigore dell'euro per i comuni cittadini

di Redazione

Non ho ancora capito se l?euro entrerà in vigore nel 1999 oppure nel 2002, come sostengono alcuni. E poi, cosa cambierà per i cittadini comuni? I miei soldi perderanno valore o riceverò qualche vantaggio? Scusate se le domande possono sembrare banali, ma vorrei avere qualche chiarimento.
Silvia F. (To)

Il lettore ha ragione. Di Europa unita si parla da tempo e non sempre sono spiegate in modo semplice, alla portata di tutti, le conseguenze che ciò produrrà sulla vita quotidiana di tutti noi. Una cosa sia ben chiara: dal 1° gennaio 1999, l?euro sostituisce le valute nazionali. Ciò non significa che da un giorno all?altro scompariranno la lira italiana, il marco tedesco, ecc. e tantomeno che i soldi che abbiamo in tasca perderanno valore. Semplicemente, le valute nazionali resteranno fino a sostituzione materiale della cartamoneta (30 giugno 2002), quali ?denominazioni sostitutive dell?euro?, ma, di fatto, avranno tutte lo stesso valore. In pratica, allo scoccare del nuovo anno dovrebbero essere definiti in modo fisso i rapporti tra le valute nazionali degli Stati e la nuova moneta europea; da ciò consegue che anche tra le valute nazionali non vi sarà più il ?rischio di fluttuazioni? che causa la perdita di valore di una o dell?altra moneta. Pertanto se si cambiano i soldi per andare in un Paese appartenente a quelli dell?unione monetaria (in Europa ne sono esclusi Gran Bretagna e Grecia), non si pagherà più il rischio di cambio, una commissione praticata dalle banche. Resta invece la commissione per il servizio offerto tranne che presso la Banca d?Italia dove l?operazione è gratuita: addirittura, se si vogliono portare lire con sé, si potranno cambiare gratis presso la banca centrale dello Stato in cui si viaggia e al ritorno, cambiare in Italia la valuta straniera avanzata, senza perderci nulla. Inoltre, dal 1° gennaio è possibile richiedere la conversione del proprio conto corrente in euro (consigiliamo di chiedere se vi sono dei costi, perché non è stato ancora chiarito) e pagare i propri crediti in euro: ciò solo quando si paga con carta di credito, bonifici, assegni ecc. (moneta virtuale), perché per quella sonante bisognerà aspettare l?inizio del 2002. Il timore che tale cambiamento porti ad una perdita di valore dei propri soldi o ad un aumento dei prezzi, è infondato. Solo per obbligazioni e titoli di stato la conversione in euro potrà risultare svantaggiosa, perché vi potranno essere commissioni e spese per il passaggio dai tagli minimi dei Titoli di Stato (5 milioni) a quelli dei titoli in euro (poco meno di 2 milioni). Chi possiede titoli su carta dovrà consegnarli in banca o in posta e aprire un conto titoli per poter effettuare la gestione informatica dei risparmi. Per informazioni contattare l?A.B.I. (associazione bancaria italiana) tel. 06/6767412).

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