Ormai la campagna elettorale inglese è in dirittura d’arrivo. E si susseguono le proposte (davvero, niente veline o roba simile per ora), molte delle quali riguardano l’impresa sociale e il non profit (e questa, in Italia, è fantascienza). L’ultima uscita in ordine di tempo è del leader dei tories, David Cameron, che propone un National Citizen Service, una specie di servizio civile breve (un paio di mesi) dedicato ai sedicenni che lo potranno svolgere presso charities e imprese sociali. Niente di nuovo sotto il sole si dirà, peccato che nel frattempo in Italia si stia smantellando un istituto simile, nonostante le rassicurazioni (sempre più flebili) del governo. La cosa interessante è che nella sua prima versione Cameron proponeva il servizio come obbligatorio e universale. Poi però l’intervento di non ben precisati “youth leaders” (lobbisti in fasce questi inglesi) ha indotto il candidato a eliminare l’obbligatorietà. Grosso errore perché un paio di mesi di servizio civile non fanno male a nessuno, anzi fanno bene anche a quelle persone che, se non obbligate, non lo farebbero. Qualche vecchio obiettore di coscienza post ideologico potrebbe confermarlo.
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