Mondo

Timor est, l’ora della libert

Nato ieri il 190° stato del mondo,

di Paul Ricard

E? nato ieri: dopo 400 anni di dominio coloniale portoghese, 25 anni di occupazione indonesiana, 32 mesi di protettorato Onu. E? nato dopo una battaglia per l?indipendenza costata 200 mila morti. E? nato Timor Est, il 190esimo Paese del mondo, 740 mila persone che abitano un pezzo di isola grande quasi quanto il Veneto nell?oceano Pacifico sudoccidentale. Un Paese sotto la tutela dell?Onu, dove la moneta ufficiale è il dollaro Usa. Ma un Paese finalmente libero, dove ieri, per la prima volta ufficialmente, sui palazzi della capitale Dili è stata issata la bandiera nazionale, nera, rossa e oro, con una stella bianca.
Il primo giorno d?indipendenza ha la faccia sorridente di Xanana Gusmao, 56 anni, il poeta ed ex capo guerrigliero eletto trionfalmente alle elezioni del mese scorso, che ieri ha giurato come primo presidente della Repubblica Democratica di Timor Est. Gli hanno messo una bandiera sulle spalle e ha pronunciato il suo primo discorso in maniche di camicia, in quattro lingue (inglese, portoghese, indonesiano e tetum, l?idioma locale), davanti a migliaia di persone festanti e ai rappresentanti di 92 nazioni. C?era il presidente del Portogallo, l?ex potenza coloniale che fin dal ?75 si era dichiarata per l?autodeterminazione dei timoresi, c?era il segretario dell?Onu Kofi Annan che ha gridato “Viva Timor Est”, c?era Bill Clinton.
“Si volta pagina”, dice il nuovo presidente. Ma l?Onu rimane. Timor Est, il Paese più povero dell?Asia (reddito pro capite di 478 dollari all?anno) resta sotto l?ala degli aiuti umanitari dell?Onu, che per questo ha deciso di mantenere sull?isola una missione di oltre 6 mila uomini.

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