Mondo
Tibet: disordini a Kathmandu
Arrestate un centinaio di persone che manifestavano fuori dell'ambasciata cinese
La polizia nepalese ha arrestato oggi un centinaio di persone che manifestavano in favore del Tibet davanti all’ufficio visti dell’ambasciata cinese a Kathmandu. I nuovi arresti di esuli tibetani giungono dopo che l’ufficio Onu per i diritti Umani in Nepal ha espresso la “sua profonda preoccupazione per gli arresti arbitrari e la detenzione di diverse centinaia di persone”. L’Ufficio dell’Alto commissariato per i diritti umani in Nepal (Ohchr-Nepal) ha espresso anche preoccupazione per le notizie dell’arresto di alcune persone, fermate per le strade di Kathmandu
solo per il loro aspetto tibetano.
Secondo i dati ufficiali in Nepal vivono oltre 20mila esuli tibetani, concentrati soprattutto nella valle di Kathmandu e a
Pokhara, nella parte occidentale del Paese. Si tratta tuttavia di numeri inferiori alla realtà perchè le autorità hanno smesso di registrare come rifugiati i tibetani in arrivo dopo il 1990. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, ogni anno almeno 3mila tibetani fuggono dalla repressione cinese e arrivano in Nepal superando pericolosi passi di montagna. Il governo di Kathmandu ha più volte ribadito di considerare il Tibet parte della Cina e di non voler tollerare manifestazioni anti-cinesi.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.