Welfare
Tibet, 52 anni di diritti umani violati
La difficile situazione politica nel luogo comunemente considerato dedicato alla meditazione.
Nell?immaginario cinematografico il Tibet è il luogo per eccellenza dedicato alla meditazione, alla fuga dal mondo per ritrovare se stessi, alla vita spirituale. La neve del ?tetto del mondo?, invece, è colorata col rosso della repressione messa in atto dalla Cina, a partire dall?occupazione militare completata nel 1951.
Da quella occupazione nascono storie come quella di Nigmar, una donna condannata nel 2002 a sei anni di prigione per essere stata sorpresa in casa a guardare un video del Dalai Lama; oppure quello di Nawang Sangdrol, la monaca buddista che ha lasciato la Cina il 28 marzo 2003 per motivi di salute, dopo aver subito il primo arresto per reati di opinione nel 1990, a soli 13 anni.
Nel 2002 in Tibet sono stati imprigionati più di 250 prigionieri di coscienza, e proseguono le azioni di repressione contro tutti i ?controrivoluzionari?. Arresti arbitrari e processi iniqui rendono difficile la vita agli oppositori del regime, e chi riesce a uscire dal carcere descrive torture e maltrattamenti. Le speranze del popolo tibetano sono riposte nel Dalai Lama, il ?prezioso protettore? che nel 1989 ricevette il Nobel per la Pace grazie all?impegno in difesa del suo popolo. Nel 1987 il Dalai Lama espose un ?Piano di pace in cinque punti?, che ancora oggi costituisce la proposta politica più avanzata per sciogliere il nodo dell?occupazione: la trasformazione del Tibet in una zona di ahimsa (nonviolenza); l?abbandono della politica di trasferimento della popolazione cinese; il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche; la protezione dell?ambiente naturale del Tibet; l?avvio di negoziati sullo status futuro del Tibet e sulle relazioni tra i popoli tibetano e cinese. La validità del piano di pace del Dalai Lama è confermata dall?opposizione con cui il governo di Pechino e le frange estremiste del nazionalismo tibetano l?hanno osteggiato. Il Parlamento europeo ha approvato diverse risoluzioni di condanna contro le violazioni dei diritti umani in Tibet e il 13 luglio 1995 ha dichiarato lo stato di ?occupazione illegale? del territorio tibetano.
Info:
Associazione Italia-Tibet, tel. 02.70638382
Associazione Italia Tibet
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