Si sa che i racconti brevi, noir o thriller, corrono il rischio di mancare di qualcosa: della capacità di innestare la suspence, di farla crescere con i giusti ritmi, oppure di argomentare il crimine, l?atto poliziesco, giudiziario o il racconto realistico e greve, con i particolari necessari. In questo libro invece le situazioni create sono tutte piene, complete, come se si stesse leggendo non un insieme di contributi, ma diversi romanzi. Gli autori sono di tutto rispetto, da Ammaniti a Camilleri, da Carlotto a Dazieri, da De Cataldo a Desilva, poi Faletti, Fois, Lucarelli.
Ce n?è per tutti i gusti letterari e questo è forse il punto di forza che rende imperdibile il libro. Dal chirurgo plastico con strane abitudini di Ammaniti si passa alle troppe coincidenze di Camilleri, dall?ospite d?onore di Faletti alla bella poliziotta complessata dell?intrigo di Lucarelli. La nota comune è il noir italiano, cioè «un gruppo di autori che, attraverso il ricorso a luoghi e parametri di un genere da noi largamente minoritario, in pochi anni hanno ideato e imposto un modo decisamente originale di raccontare i miti, i riti, gli splendori e le miserie della contemporaneità». Parola del giudice Giancarlo De Cataldo: c?è da fidarsi.
AA.VV.
Crimini
Einaudi, pp. 385, euro 15,50
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