Salute
Ti colpisco perché sei malata
L’impatto della violenza e l’abuso psicologico e fisico sulle persone con epilessia è stato un tema al centro del congresso nazionale della Lice Lega italiana contro l'epilessia. A esserne colpito è un paziente su due. Ma i dati mostrano che si tratta, dicono le autrici, «ancora una volta di una questione di genere». L'indipendenza economica ha un effetto protettivo
Misurare un fenomeno aiuta a contrastarlo. Così, la commissione Epilessia e Genere della Lega italiana contro l'epilessia Lice ha condotto un piccolo studio sulla violenza fisica e verbale delle persone con una delle malattie più oggetto di stigma, come è l'epilessia. Ne è emerso che il 33% delle donne e il 24% degli uomini intervistati è stata vittima di una forma di violenza fisica e che il 40% delle donne e il 24% degli uomini ha subito minacce o atteggiamenti intimidatori e aggressioni fisiche; nel 53% dei casi le persone vittime di abusi ne hanno attribuito la causa alla loro epilessia. I risultati dell'indagine, svolta su campione di circa 240 persone, 188 donne e 54 uomini, sono stati presentati al 46° congresso nazionaledella Lice in corso a Napoli.
L’impatto della violenza e l’abuso psicologico e fisico riguardano in particolare le donne. «La violenza nei confronti delle persone con epilessia si conferma ancora una volta una questione di genere femminile nella maggior parte dei casi» spiegano le responsabili del lavoro, Barbara Mostacci dell'Irccs Istituto delle scienze neurologiche di Bologna e Giulia Battaglia dell'Irccs Besta di Milano «Dai dati preliminari del nostro studio emerge la forte colpevolizzazione nelle persone con epilessia dovuta allo stigma che ancora è molto diffuso ed è proprio l’epilessia, nella loro percezione, il motivo per cui spesso subiscono minacce, maltrattamenti o violenza fisica e psicologica. Un elemento che fa la differenza, come emerge dallo studio, è l’autonomia: le persone indipendenti economicamente e in possesso della patente riportano meno frequentemente alcune forme di abuso».
Le difficoltà affrontate da un ragazzo con epilessia nel suo vivere quotidiano sono al centro di “Fuori dall’Acqua”, il cortometraggio liberamente ispirato alla storia vincitrice del contest LICE dedicato al tema dell’inclusione sociale, dalla scuola al lavoro e che verrà lanciato al Giffoni Film Festival il prossimo 27 luglio e parteciperà, fuori concorso, alla Mostra internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, a settembre. «Raccontare l’esperienza di un ragazzo con Epilessia, tra le difficoltà da affrontare e la voglia di vivere una vita come quella di tutti gli adolescenti, rappresenta un successo per tutti noi» ha commentato Oriano Mecarelli, past president Lice.
«In molte occasioni il cinema trae ispirazione dalla realtà» sottolinea Luigi Sales, responsabile delle Produzioni Originali Giffoni Innovation Hub «Spesso da storie di vita complesse come quelle degli adolescenti affetti da patologie più o meno gravi. Il linguaggio cinematografico è universale e per questo ha il potere di abbattere ogni tipo di barriera vera o presunta. Per noi di Giffoni Innovation Hub questa occasione rappresenta un momento di arricchimento perché ci permette un confronto diretto con gli operatori della sanità, con il mondo delle associazioni e con questi ragazzi meravigliosi che pensano di imparare da noi, ma in realtà ci sorprendono costantemente con i loro insegnamenti».
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