Non profit

Thomas e Dario vittime del sistema calcio

Una testimonianza sulla morte di due giovani calciatori dilettanti.

di Riccardo Bonacina

caro direttore, mi aiuti a far pervenire questa lettera ai signori del calcio. Una lettera che indirizzerei in particolare all?illustrissimo dottor Adriano Galliani. Cosa sta succedendo al calcio italiano? Due ragazzi morti in due mesi. L?ultima tragedia è avvenuta sabato scorso sul campo della Us Tribiano. Dario Mulatier aveva solo 14 anni, è morto davanti ai suoi genitori che lo stavano guardando mentre giocava a calcio. Ancora una giovane vita spezzata forse dall?indifferenza di chi invece questi ragazzi dovrebbe tutelarli, proteggerli e guidarli. Il medico in campo non c?era, non ci sono soldi per il settore giovanile dilettantistico, un medico costa troppo. Non c?era neppure una barella a bordo campo, costa troppo. Non c?era neppure un infermiere, costa troppo. C?erano però i suoi genitori e l?hanno visto morire.
Illustrissimo dottor Galliani costa troppo chiedere un minuto di silenzio durante le partite di serie A per Thomas Dezzi della squadra Sulpriziana di Pescara morto il 9 febbraio 2004, e per Dario Mulatier morto sabato 3 aprile?
Patrizia Cappelletti
Comitato nazionale genitori settore dilettantistico

Carissima signora Cappelletti, proprio due numeri fa, il nostro settimanale aveva raccolto le voci dello sport e del calcio dilettantistico e di base che a gran voce chiedeva di fermare il campionato, con le sue follie, i suoi debiti a carico della collettività, la sua disponibilità verso tutti gli avventurieri della finanza e i corruttori. Addirittura Costantini, presidente del Centro sportivo italiano, alla più classica delle obiezioni, quella che usa come refrain il fatto che il calcio professionistico e della serie A, attraverso il Totocalcio, pagherebbe tutto lo sport italiano, aveva risposto così: “Stupidaggini. Questi non mantengono più nessuno. Da tempo ormai si fregano tutto: non pagano le tasse, taroccano i bilanci. Fanno ridere”. La sua lettera dà ancora più forza e peso di realtà alle accuse di Costantini. Il calcio professionistico, è dunque proprio vero, si mangia tutto, anche la vita dei ragazzi sui campi delle nostre periferie dove non è prevista neppure la presenza di un medico. E noi stiamo qui ancora a parlare di Vieri e Totti, campioni di scemenze.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.