Volontariato

Thatcher jr e uno strano poker di Paesi

Per gli "Scorpioni" (007 del Sudan), Mark Thatcher arrestato in Sudafrica con l'accusa di aver finanziato un golpe in Guinea Equatoriale, era pronto a trasferirsi negli Usa

di Paolo Manzo

Mark Thatcher, figlio dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, arrestato ieri in Sudafrica con l’accusa di aver finanziato un tentativo di golpe in Guinea Equatoriale, era pronto a trasferirsi negli Stati Uniti, secondo quanto riferito oggi da un portavoce degli ”Scorpioni”, le unita’ investigative sudanesi incaricate delle indagini. Il figlio della Lady di Ferro da ieri e’ agli arresti domiciliari nella sua casa di Citta’ del Capo, ma professa la sua estraneita’ ai fatti. Secondo quanto riportato dal quotidiano locale ”This Day” Mark Thacher, 51 anni, prima di essere arrestato aveva venduto le sue quattro automobili di grossa cilindrata, messo in vendita la casa, iscritto i figli in una scuola americana e prenotato biglietti aerei su un volo per gli Stati Uniti. Il figlio dell’ex premier britannico ieri, dopo l’arresto, ha dovuto consegnare agli inquirenti passaporto e biglietti aerei. In un comunitato reso noto ieri sera, Mark Thatcher ha dichiarato ”di non essere implicato nel presunto colpo di stato in Guinea Equatoriale”, respingendo tutte le accuse che gli sono state rivolte. Lunedi’ scorso, a Malabo e’ iniziato il processo contro i 18 mercenari accusati di un tentativo di golpe per destituire il presidente guineano Teodoro Obiang Nguema, nel marzo scorso. Ieri il presunto capo dei mercenari arrestati in Guinea Equatoriale, Nick du Toit, ha ammesso di aver incontrato Mark Thatcher aggiungendo di ”aver parlato con lui di cose puramente commerciali” concernenti alcuni progetti di miniere in Sudan.


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