Politica

Thailandia: arrestato presunto pedofilo canadese

Arrestato Christopher Neil, accusato di violenze sessuali su minorenni thailandesi e vietnamiti. Una svolta nella strategia di Interpol

di Redazione

La lunga fuga di “Vico”, il canadese di 32 anni ricercato per pedofilia dall’Interpol per le violenze sessuali su numerosi bambini, si è conclusa questa mattina con il suo arresto nel nordest della Thailandia. Christopher Paul Neil, originario di Maple Ridge, un sobborgo di Vancouver, è accusato dall’Interpol di violenza sessuale su dodici bambini: è stato arrestato a Nakhon Ratchasima, terza città della Thailandia, 300 chilometri a nordest di Bangkok.

Con il viso coperto da un pezzo di stoffa per sfuggire ai flash e ai numerosi fotografi che lo aspettavano, uno degli uomini più ricercati al mondo è arrivato allo stato maggiore della polizia a Bangkok per essere interrogato. “Siamo estremamente soddisfatti del suo arresto”, ha commentato Mick Moran, uno degli inquirenti dell’Interpol. “Il fatto”, ha aggiunto, “che avessimo pubblicato la sua fotografia e lanciato un appello generale è stato decisivo” nel suo arresto. “Il messaggio della polizia tailandese e dell’Interpol (ai pedofili) è chiaro: smuoveremo montagne per prenderli, per salvare questi bambini”, ha dichiarato.

L’arresto rappresenta un successo nella nuova strategia dell’Interpol, che aveva diffuso per la prima volta nella sua storia un appello a testimoni accompagnato da fotografie dell’uomo, decriptate a partire dalle immagini circolanti su internet e modificate dall’interessato o dai suoi complici affinché il suo volto non fosse riconoscibile. Christopher Neil, professore di inglese in Corea del Sud, era stato visto per l’ultima volta al suo arrivo all’aeroporto di Bangkok l’11 ottobre scorso, proveniente da Seoul. Bangkok ha inizialmente lanciato un mandato di arresto nei suoi confronti per “sequestro, detenzione illegale e violenza sessuale su un minore di 15 anni”, dopo avere raccolto la testimonianza di un ragazzo thailandese di 17 anni, che ha raccontato di essere stato una sua vittima molti anni fa.

Il ragazzo, che è uno dei dodici bambini che compaiono sulle circa 200 immagini pedopornografiche che circolano su internet e che immortalano Neil – soprattutto in Cambogia, Vietnam e Thailandia – è stato localizzato dalla polizia thailandese con la collaborazione degli uffici locali dell’Interpol. Sullo slancio, l’Interpol ieri ha lanciato una “red note” (annuncio su un ricercato internazionale in attesa di estradizione). Messo a confronto inizialmente con la magistratura thailandese, l’uomo potrebbe far fronte ad altre accuse ed essere estradato, ha indicato uno dei responsabili della polizia thailandese, il general maggiore Wimon Pao-in.

L’Interpol aveva lanciato il 7 ottobre un appello a testimoni per tentare di identificarlo, una “prima” assoluta per l’organizzazione internazionale di polizia criminale la cui sede è a Lione in Francia. L’Interpol aveva in quell’occasione precisato che “gli specialisti tedeschi del Bundeskriminalamt (BKA)” erano riusciti a ottenere “un’immagine realizzabile” delle fotografie originali, modificate dall’interessato o dai suoi complici affinché la sua faccia non fosse riconoscibile. Nei tre giorni successivi all’appello a testimoni, Interpol in collaborazione con i suoi uffici in tutto il mondo aveva inoltre accertato le generalità del sospetto, la nazionalità, la data di nascita, il numero di passaporto e i luoghi di lavoro attuali e precedenti.

Oltre 350 persone in tutto il mondo hanno contattato l’Interpol a seguito di questo appello per testimoni. Grazie all’appoggio delle autorità sudcoreane e tailandesi, gli inquirenti sono riusciti a determinare che il sospetto aveva preso un aereo a Seoul, con destinazione Bangkok, giovedì 11 ottobre. Neil è stato arrestato in una casa in affitto, dove si trovava con travestito di 25 anni.


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