Formazione

Tfa speciale, l’abilitazione che vale metà

Il capo dipartimento Stellacci anticipa i contenuti del decreto sul TFA speciale: «per tutelare i più giovani, questa abilitazione darà 6 punti al posto di 12». Prevista per giugno la prova nazionale

di Sara De Carli

La prova nazionale per il TFA speciale sarà a giugno. È questa la previsione di Lucrezia Stellacci, capo dipartimento per l'istruzione al Miur. È lei che ha seguito nel dettaglio il complesso e lungo iter del decreto che ha portato i TFA speciali a vedere la luce. Ed è lei che, in attesa di vedere il testo del decreto, ci spiega qualche contenuto in più.

L’iter del decreto è concluso o dobbiamo attenderci altre sorprese?
Come sa dobbiamo attendere che il primo decreto venga registrato alla Corte dei Conti e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, mentre per il terzo decreto, quello che cambia le tabelle di valutazione per i titoli, dobbiamo attendere il parere del Consiglio di Stato.

Che tempi prevede?
Ci vorranno 30-40 giorni per la pubblicazione in Gazzetta, nel frattempo noi procediamo con una ricognizione puntuale, immagino che a giugno potremmo fare le prove nazionali.

La prova non è selettiva. Vuol dire che tutti i 75mila potenziali interessati avranno un posto e quindi un’abilitazione?
Sul numero, faremo una ricognizione puntuale. È una stima, i sindacati dicono cifre più alte. Tutti quelli che faranno domanda e hanno i requisiti avranno un posto, su tre anni. Sulle classi con numeri più esigui la cosa si potrà risolvere anche prima, per quelle più affollate ci saranno delle graduatorie. Quel che è certo è che questa è uno strumento transitorio, che avrà al massimo tre edizioni e che si chiuderà nel 2014-2015.

L’avvio del TFA speciale è stato molto dibattuto e complesso, per via dei contrapposti interessi in gioco dei giovani aspiranti professori e di chi ha già anni di supplenze. Nel comunicato avete detto che «per espressa volontà del Ministro si è inteso trovare un punto di equilibrio che tutelasse anche le posizioni acquisite e le aspettative di quanti, dopo aver superato una selezione a numero chiuso, stanno frequentando il TFA ordinario»: in che modo questo è garantito?
Noi abbiamo seguito l’indirizzo politico del ministro Profumo e personalmente sono convinta che la soluzione trovata coniughi giustizia, equità e merito. Abbiamo tutelato chi frequenta il TFA ordinario innanzitutto evitando che il TFA speciale fosse una sorta di sanatoria, come è successo nel 2005, dove a chi aveva già fatto supplenze bastava presentarsi alle lezioni per avere l’abilitazione. Abbiamo evitato che l’abilitazione fosse un “patentino” garantito a chi ha già tre anni di insegnamento, per questo abbiamo messo la prova nazionale che accertasse le conoscenze e la prova finale, che accerterà la professionalità. Il percorso è del tutto analogo a quello del TFA ordinario, tranne che per il numero chiuso, perché abbiamo riconosciuto che queste persone, che per anni hanno mandato avanti la scuola facendo supplenze, hanno il diritto ad abilitarsi.

C’è poi quel cenno alla differenza di punteggio dell’abilitazione tramite TFA speciale rispetto a quella tramite TFA ordinario. Un punto che già è molto criticato…
Questo è il punto contenuto nel decreto inviato al Consiglio di Stato per un parere.

Quindi può essere modificabile?
Sì, il Consiglio di Stato può sollecitare modifiche. Però la differenza di punteggio è stata introdotta sulla base delle osservazioni fatte dalla VII Commissione: non abbiamo potuto farlo nel DM sul TFA, l’abbiamo fatto in un DM a parte. Noi abbiamo la coscienza a posto, poi ognuno si prenda le sue responsabilità.

La differenza qual è?
La preoccupazione di chi sta frequentando il TFA ordinario era che, riconoscendo il medesimo punteggio alle due abilitazioni, chi già ha tanti anni di supplenza all’attivo passasse nelle graduatorie di seconda fascia con un distacco molto ampio rispetto ai giovani. Le due categorie, che oggi stanno nelle graduatorie di terza fascia, infatti si competono la collocazione nelle graduatorie di seconda fascia, quelle da cui si attinge per le supplenze annuali. Noi abbiamo voluto ridurre un po’ la distanza.

Come?
L’abilitazione conseguita con il TFA ordinario vale 12 punti, quella conseguita con il TFA speciale vale 6 punti. Abbiamo anche ridotto il punteggio per le supplenze, ora è di 6 punti all’anno. Il punteggio complessivo è una cosa complessa, ma la base del ragionamento è questa. Ovviamente, ricordo, questo punto è ancora sub iudice.
 

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