Formazione

TFA, ecco il decreto

Pubblicate le tabelle per ogni classe di concorso e ogni università

di Sara De Carli

Ultimo step per il TFA, sul cui decreto finalmente c’è anche la firma del ministro Profumo. Il sito del Miur infatti annuncia che è in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale  del 14 marzo 2012, n.31, con il quale sono definiti i posti disponibili a livello nazionale per le immatricolazioni ai corsi di Tirocinio Formativo Attivo per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado per l’anno accademico 2011-12.

Sono confermati i 4.275 posti per la scuola secondaria di primo grado e 15.792 per la secondaria di secondo grado. Da sottolineare che il decreto parla di «anno accademico 2011/2012», nonostante le università, che Vita aveva interpellato sull’iter tecnico e le tempistiche per l’avvio del TFA dopo l’annuncio da parte del ministero, abbiano parlato di una verosimile partenza a ottobre, «con il nuovo anno accademico».

La ripartizione dei posti disponibili per ogni singola classe di concorso e università è nei due allegati scaricabili accanto, ma per avere un’idea per la scuola secondaria di secondo grado sono solo 3 i casi in tutta Italia dove si parte con più di 100 posti disponibili: in due casi siamo alla Federico II di Napoli, con matematica e fisica e materie letterarie e latino per gli istituti magistrali, nel terzo a Bologna, sempre per quest’ultima classe di concorso. In tutta la Lombardia, sempre per fare degli esempi, ci saranno 160 posti per materie letterarie nelle scuole secondarie e 220 per inglese. Sono invece otto i casi in cui si superano i 100 posti per ogni sede per le scuole medie: ancora italiano a Napoli, Firenze, Bologna, Bari, Foggia e all’Università del Salento, matematica a Napoli, tecnologia a Roma.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.