Cultura

Tettamanzi: il G8 mi ha aiutato

Il neoarcivescovo di Milano a una radio portoghese. «L'esperienza del G8 mi ha aiutato a capire che il Vangelo ci dice di difendere i diritti dei deboli». Iraq: la guerra non risolve i problemi

di Giampaolo Cerri

Il neoarcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi (a fine mese è prevista l’entrata in arcidiocesi) parla di Iraq e del G8. Lo fa con una radio portoghese, Radio Renascenca. Il porportato ha ricordato che la storia insegna che la guerra non risolve i problemi, ma li aggrava, e l’anniversario dell’11 settembre, anche se chi ha fede deve credere comunque nella saggezza di Dio che interviene nella storia, contiene un invito alla responsabilita’ degli uomini a costruire una societa’ giusta e pacifica. L’intervista è stata concessa in occasione del pellegrinaggio che egli ha compiuto a Fatima con la diocesi di Genova. Di fronte all’anniversario dell’11 settembre, ha sostenuto il cardinale, ”per il credente il primo pensiero che dovrebbe essere dominante e’ che la storia non e’ in mano solo agli uomini, ma soprattutto in quelle di Dio e che anche nelle situazioni piu’ oscure e piu’ complesse tutto avviene secondo il suo disegno di saggezza. Certo e’ una fede difficile, a volte. D’altro canto e’ vero che la storia e’ anche affidata da Dio agli uomini. Quello che e’ successo diviene allora un appello alla responsabilita’ degli uomini ed in particolare di chi ha autorita’ sugli altri, perche’ si superino le ingiustizie attraverso il dialogo, facendo giustizia e si possa realizzare una convivenza equa e pacifica tra i popoli”. Quanto ai ‘venti di guerra’ che sembrano nuovamente addensarsi sull’ Iraq ”l’esperienza – ha sostenuto – continuamente dice che la guerra non risolve i problemi, ma li aggrava. Questo insegna la storia, ma e’ stato detto che purtroppo la storia e’ una maestra con pochi scolari o nessuno scolaro”. Nel corso dell’intervista il cardinale ha fatto cenno anche al G8 di Genova. ”La Chiesa – ha detto – deve difendere i diritti dei deboli, che hanno gli stessi diritti di tutti, anche di coloro che hanno di piu’. L’esperienza, anche quella fatta a Genova in occasione del G8 – ha aggiunto – mi ha aiutato a capire che il Vangelo ci dice di difendere i diritti dei deboli non solo come persone, ma come categoria, nella loro globalita”’. Alla domanda, infine, sul fatto che la nomina ad arcivescovo di Milano lo ha posto piu’ in alto nelle voci sulla lista dei papabili, ”non dico niente”, ha risposto il card. Tettamanzi. ”Non mi interessano – ha aggiunto – le voci degli uomini, solo quella di Dio. Che mi dice che devo essere santo”.


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