Non profit

Testamento? Solo il 5% degli italiani lo fanno

Beatrice Lentati, fundraiser: "Ma la percentuale sta salendo. Anche l’Inghilterra resta lontana".

di Redazione

“La volontà di lasciare un buon ricordo di sé attraverso il proprio testamento, a favore di una buona causa, non è una novità. Basta vedere quante opere sono state realizzate con lasciti nel tempo: università, opere della Chiesa, musei e opere d?arte, e altro ancora. In Italia però non sono molte le organizzazioni che fanno campagne lasciti”, sottolinea Beatrice Lentati, titolare di una nota agenzia di fund raising: “Il trend è sicuramente in aumento e le entrate provenienti da legati testamentari alle non profit che si sono attivate, crescono in maniera costante. Le campagne lasciti necessitano di una comunicazione continua: se si interrompe la comunicazione, a distanza di alcuni anni, si osserva una diminuzione delle entrate. In passato solo il 4% degli italiani faceva testamento. Di recente siamo arrivati a più del 5%. Poco rispetto al 45% degli inglesi ma ciò si deve a fattori culturali e a leggi diverse: la tutela degli eredi è molto più forte in Italia che in Gran Bretagna. Negli ultimi 10 anni c?è stata anche un?evoluzione nel comportamento dei testatori. Sempre di più infatti il beneficiario non è più una sola organizzazione ma sono diverse. Solitamente a una grande organizzazione che ha fatto campagne lasciti, si affiancano altre, più piccole, locali, vicine alla persona (la parrocchia, la scuola, l?ospedale, ecc). Sicuramente, in un arco di tempo da qui ai prossimi 25/40 anni,ci sono prospettive interessanti: ciò si deve a fattori socio-demografici. La popolazione invecchia, aumentano le famiglie con pochi figli, i single e i vedovi. Il potenziale è grandissimo!”

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.