Politica
Tesoretto da 40 milioni per il servizio civile
Il bando ad hoc sarà pubblicato a fine agosto. Gli enti mantengono le riserve: «Risorse insufficienti e poi il ruolo delle Regioni va ripensato»
di Redazione
Previsti 50. Richiesti 130. Arrivati 40. Sono i milioni di euro del tesoretto che finiranno nella casse del servizio civile oltre al finanziamento iniziale di 256 milioni. Consentiranno l?avvio di altri 5.500 volontari, che andranno ad aggiungersi ai 39.400 già previsti. «Sono molto contento del risultato ottenuto, quest?anno siamo in grado di stanziare una cifra che non era mai stata raggiunta», commenta soddisfatto il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. Poteva andare peggio. Fino a pochi minuti prima della chiusura del Consiglio dei ministri decisivo il budget era infatti di soli 20 milioni. «In zona Cesarini le cose si sono aggiustate», rileva il sottosegretario Cristina De Luca, che ad aprile fissava in 50 milioni il probabile extra budget. Come saranno utilizzati i fondi? Sempre la De Luca: «Il bando ad hoc uscirà a fine agosto (si parla del giorno 25, ndr)». Gli enti però non saranno chiamati a presentare nuovi progetti: «Farà fede la graduatoria del bando ordinario 2007». A conti fatti saranno sostenuti i progetti che hanno ottenuto il punteggio di 50 (ad oggi la soglia è a 51). Anche in questo caso il 35% delle risorse sarà trasferita alle Regioni.
La caramella dell?extragettito non soddisfa a pieno le grandi sigle nazionali. Licio Palazzini di Arci Servizio Civile, che otterrà un surplus di 228 posizioni ricorda «che meno di un mese fa, Ferrero riteneva che fossero necessari almeno 100 milioni di euro aggiuntivi». La richiesta del ministro a Padoa Schioppa, in effetti, era stata di 130 milioni, «ma eravamo consapevoli fin dall?inizio che non avremmo ottenuto quella cifra», precisa la De Luca. Ma tant?è.
Molti degli enti storici, dalla stessa Arci alle Misericordie, proseguiranno sulla strada dei ricorsi. «Il primo passo è stata la richiesta di riesame presentata alla Commissione valutatrice, dopo di che ci rivolgeremo al Tar», dichiarano all?unisono Palazzini e il vicepresidente della Misericordie, Giuseppe De Stefano. Improbabile però che si arrivi al muro contro muro. Osserva De Stefano: «A un governo che stanzia 40 milioni in più per l?educazione dei ragazzi io dico grazie, ma poi bisogna vedere come questi fondi vengono utilizzati».
Molti infatti i casi in cui, soprattutto nella ?fetta? appaltata alle Regioni, i fondi finiranno nel borsello delle pubbliche amministrazioni, come emerso dall?inchiesta pubblicata sullo scorso numero di Vita.
Volontari messi lì a far fotocopie, come spesso capitava agli obiettori? «Il ruolo delle Regioni va rivisto», abbozza Palazzini, presidente anche della Consulta nazionale. «Non dico di escluderle, ma piuttosto che una funzione di valutatore, che replica per 20 il ruolo dell?Ufficio nazionale, meglio sarebbe affidare loro la fase di verifica».
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