Famiglia

Terzo settore: nessuno strumentalizzi il popolo della pace

Associazione ONG Italiane, Forum Terzo Settore e Tavola della Pace partecipano alla manifestazione del 20 marzo e in un comunicato rilanciano la cultura civile della nonviolenza

di Benedetta Verrini

Flavio Lotti, portavoce della Tavola della Pace, Sergio Marelli, presidente dell’associazione ONG Italiane, Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli, i due portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore invitano tutti a partecipare alla manifestazione per la pace di domani con coraggio civile e con consapevolezza. “Nessuno” affermano congiuntamente i quattro rappresentanti in un comunicato stampa – voglia strumentalizzare, disturbare o aggredire queste pacifiche manifestazioni, queste testimonianze democratiche e nonviolente. Ciò vale per coloro che accusano le mobilitazioni per la pace di arrendevolezza e di sostegno oggettivo al terrorismo, come per coloro che rifiutano la cultura civile della nonviolenza e il valore irriducibile del pluralismo dei e nei movimenti”. Domani ci saranno milioni di persone in piazza in tutto il mondo a reclamare la fine dell’occupazione militare illegale dell’Iraq, a battersi contro tutti i terrorismi e tutte le guerre, a chiedere che il futuro dell’Iraq sia restituito al suo popolo, a chiedere una svolta di pace nel mondo e un nuovo ruolo democratico, legale e legittimo dell’Onu nel quadro di una riaffermazione senza se e senza ma del diritto internazionale. Saranno mobilitazioni, voci e testimonianze diverse tra loro, tutte unite dalla speranza che un altro mondo è possibile, dalla solidarietà e dal cordoglio verso le vittime di tutte le guerre e di tutti gli atti di terrore, come quello perpetrato a Madrid l’11 marzo scorso. Non si potrà costruire sul sangue e sul restringimento delle libertà individuali nessun nuovo ordine mondiale, nessuna causa di giustizia! Oggi c’è una coscienza più matura nell’opinione pubblica mondiale dei problemi e delle contraddizioni che la convivenza umana deve affrontare per definire un futuro positivo per tutti. Questa coscienza diffusa ha già contribuito a cambiare molte cose, per questo le culture autoritarie e il terrore vogliono colpirla e ridurla al silenzio. “Noi” concludono Lotti, Marelli, Patriarca e Rasimelli – ci battiamo e ci batteremo per difendere il diritto dei popoli a prendere la parola, a rivendicare il diritto alla pace e a un futuro meno violento, con più giustizia e legalità”.


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