Non profit

Terzo settore e non profit

di Redazione

Se il Primo settore è lo Stato e tutto ciò che gli appartiene, e Secondo settore il
mercato e tutto ciò che vi naviga, possibile che non esista nient?altro? Certo che no. C?è il Terzo settore: tutto quanto non è statale né risponde alle ferree, ancorché selvagge, leggi del libero mercato. In Italia si comincia a parlare di Terzo settore nel 1994, quando il termine esce dalle accademie e scende
in piazza, con la prima manifestazione nazionale del neonato Forum.

Cosa si intende invece per non profit? Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulla grafìa e sul suo significato.
Profit, termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo, tempo presente), del verbo proficere che significa avvantaggiare. La parola confluì nel vocabolario anglosassone, tra il Cinquecento e Seicento, ad opera di alcuni monaci. Non profit, è un termine, quindi d’origine latina prima ancora che americana o anglosassone, perciò è giusto scrivere e pronunciare ?non profit?, così come è giusto dire ?non sense? (avete mai visto scrivere ?no sense??). Non profit nel vocabolario anglosassone e americano sta per non profit organizations, e indica quegli enti che operano senza avere per fine primario il conseguimento del profitto (il termine scientificamente più usato è, infatti, Not for Profit). Il che non vuol dire che non possano conseguire dei profitti, ma semplicemente che questi debbano essere reinvestiti nel perseguimento del fine primario di queste organizzazioni.

Possiamo definire realtà del Terzo settore organizzazioni non profit che operano a stretto contatto con le seguenti tematiche del sociale:
ambiente, anziani, carcere, commercio equosolidale, cooperazione e solidarietà internazionale, cultura, disabili, disagio, finanza etica, immigrazione, istruzione ? educazione ? formazione, minori, promozione del Terzo settore, protezione civile, responsabilità sociale d’impresa,
sanità, sport, turismo?.

In questa sezione vi proponiamo un elenco delle principali realtà che compongo il Terzo settore, le relative leggi nazionali che le governano, con un commento introduttivo e la possibilità di scaricare il testo integrale.

Nel Terzo settore, operano diverse organizzazioni :
 Associazioni riconosciute e non riconosciute
 Organizzazioni di volontariato
 Cooperative sociali
 Organizzazioni non governative – Ong
 Fondazioni

Associazioni

Le associazioni sono definite come “gruppo di persone che si riunisce per uno scopo comune” e che ha le seguenti caratteristiche:
? un grado anche minimo di istituzionalizzazione e di esistenza formale;
? finalità non di lucro;
? indipendenza (libertà di gestione sulla base di proprie regole e procedure);
? disinteresse (non solo per il fine di lucro, ma anche per il guadagno personale di chi gestisce);
? attività pubblica e, almeno in parte, pubblica utilità.

Cooperative sociali

Le cooperative sociali sono cooperative fondate con lo scopo di sostenere la promozione umana e l’integrazione sociale e lavorativa dei cittadini appartenenti alle cosiddette categorie svantaggiate (ex detenuti, disabili, ragazze-madri ecc.).
Sono disciplinate dalla Legge 8 novembre 1991, n. 381 che le suddivide in due tipologie:
? Tipo A: perseguono l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale attraverso la gestione dei servizi socio sanitari ed educativi;
? Tipo B: svolgono attività agricole, industriali, commerciali o di servizi finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate

Fondazioni

Le fondazioni sono organizzazioni senza fine di lucro, dotate di un proprio patrimonio, impegnate in molteplici settori: assistenza, istruzione, ricerca scientifica, erogazioni premi e riconoscimenti, formazione ecc.
La loro esistenza è prevista dal Codice civile e la loro struttura giuridica può variare a seconda del tipo di fondazione che viene costituita ed è facoltativa la richiesta del riconoscimento che, comunque, può essere ministeriale, regionale o delle province autonome.
Una particolare tipologia è rappresentata dalle fondazioni di origine bancarie che, dopo un lungo processo di riforma, sono oggi a tutti gli effetti organizzazioni non profit titolari della funzione, come recita la sentenza della Corte Costituzionale n. 300 del 29 settembre 2003 di organizzatrici? delle libertà sociali?

Organizzazioni non governative (ONG)

Le ONG sono organizzazioni private di vario tipo che operano, con modalità differenti, nel campo della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale. La loro attività nell’ambito della cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo è disciplinata dalla Legge 26 febbraio 1987, n. 49 (la cui riforma è in discussione da quasi tre anni) che prevede la concessione, da parte del ministero degli Affari esteri, del riconoscimento di idoneità. Tale riconoscimento consente alle ONG di accedere al finanziamento governativo per la realizzazione di progetti di cooperazione, affidati dal ministero degli Affari esteri o promossi dalle stesse organizzazioni, e delle altre attività previste dalla legge.

Disciplina delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Dlgs. 460 /1997)
Questa legge rappresenta il testo di riferimento per la disciplina tributaria degli enti non commerciali, e ha introdotto nel nostro ordinamento il concetto di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus). Da ricordare che, a norma di legge, molti soggetti del non profit sono Onlus di diritto (cooperative sociali, associazioni, organizzazioni non governative) e quindi automaticamente regolati da questa disciplina.

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